Abbiamo intervistato Fabio Bacchilega, Presidente di Con.Ami, per tracciare un bilancio sulla kermesse appena terminata della Formula 1 .
Quale bilancio si può tracciare al termine del G.P?
“Sono soddisfatto. Il consorzio credo che abbia messo in campo delle risorse importanti e la ricaduta sul territorio sia di tutto rispetto. “
Di che tipo di ricaduta parliamo?
“So per certo che la ricaduta per quanto riguarda le attività alberghiere va ben oltre i confini imolesi. Ho sentito i vari sindaci degli altri comuni, sia da est a ovest che nord a sud e mi han detto che non c’era un posto letto libero. Dobbiamo considerare che questa ricaduta non avviene soltanto nei giorni dell’evento. pensiamo a tutte le persone che lavorano, le maestranze, la preparazione, gli allestimenti, la sicurezza. Migliaia di persone dedicate a lavori ben precisi. Insomma la ricaduta riguarda anche i lavoratori.”
E i concerti no? Adesso inizia la stagione di grandi eventi di musica sul Santerno.
“I concerti sono eventi che hanno ricadute molto importanti, ma se togli la ditta che costruisce il palco, c’è un po’ meno attività di contorno. La ristorazione chiaramente ha un grande vantaggio, anche coi flussi di gente dalla stazione alla città, verso l’autodromo. Però preparare un evento come la Formula 1, con tutte quelle strutture costruite e poi da rismantellate, ha una ricaduta enorme. Io ho anche sentito parlare di numeri in via preventiva davvero molto importanti. Anche se non fossero quelli, ma dieci, venti per cento in meno, sono numeri enormi comunque.”
Per la Formula 1 bastano le sole strutture alberghiere di Imola?
“Le strutture alberghiere imolesi non bastano, mi dicono che a Imola possiamo ospitare massimo 2000 posti letto, che non bastano assolutamente. Abbiamo sentito di alberghi riempiti fino al mare. Dal lato opposto invece si è arrivati fino a Bologna.”
Come siete arrivati ad un contratto con la Formula 1 fino al 2025 ?
“Le due edizioni a porte chiuse hanno dimostrato che l’organizzazione locale è un’organizzazione valida, e quindi ci hanno ripreso in considerazione. E poi loro devono poter dare stabilità ai loro calendari, infatti avevano già gran parte del calendario bloccata su più anni il che significa semplificare tutte le attività. Poi so per certo che sono sempre disponibili a fare ingressi di nuovi autodromi, che si stanno proponendo. “
Quali saranno le novità per il futuro?
“Adesso noi abbiamo un accordo per altri tre anni e dobbiamo continuare ad adeguare la struttura. Dobbiamo creare delle altre tribune e dobbiamo migliorare l’hospitality.
Ci sono vari investimenti da fare, ad esempio per la mitigazione acustica, sappiamo tutti che c’è un tavolo del rumore che prevede alcuni investimenti: non è che adesso vogliamo dimenticarci. Le risorse le abbiamo già accantonate e dobbiamo andare avanti in quella direzione.
Questo consiglio di Formula Imola è rispettoso delle regole: noi come Con.Ami gli abbiamo dato delle delucidazioni per il rispetto dei termini di Legge, per quanto riguarda le giornate rumorose in deroga e lo stanno mantenendo, dato che si sono abbassate fortemente con l’arrivo della Formula 1. Io credo che le regole ci siano per essere rispettate, noi dobbiamo fare in modo che chi organizza gli eventi conosca il regolamento e faccia di tutto per applicarli: da altra parte capisco che ci sia una parte della città che vive un disagio. E allora dobbiamo essere rispettosi. L’autodromo vive di motori però si può pensare di gestirlo in una polifunzionalità diversa dal passato.”
Quali sono i prossimi obbiettivi?
Adesso ci sono i tre concerti, fine maggio e l’ultimo a luglio. Ma ci sono delle gare molto importanti. Un periodo d’oro per l’autodromo.
La soddisfazione c’è, in due anni abbiamo ricostruito un bel calendario, ci siamo fatti apprezzare a livello internazionale. Noi vediamo la Formula 1 ma ci sono tanti altri eventi a livello internazionale che porteranno molto pubblico.
Abbiamo visto molti piloti e i team a cena al San Domenico, secondo lei la nostra offerta commerciale può aiutare a “coccolare” e tenerci stretto il Circus’
Noi abbiamo una bella offerta, c’è anche la riviera e insomma, una certa offerta anche di tipo commerciale; abbiamo l’arte, la cultura, le eccellenze enograstronomiche come ricordava lei: ci sono dei posti che non hanno tutte queste offerte, ricordiamoci. E soprattutto c’è un tifo, vediamo spesso gran premi televisivi molto belli ma poi scopriamo che attorno non c’è pubblico proprio perchè sono diventati spettacoli televisivi. Qua da noi si respira ancora l’aria del passato. Se vediamo le immagini della Rivazza o il tracciato pieno di persone al termine della gara, sono cose che non vedevamo da un pezzo. C’era una grande attesa, dopo due anni a porte chiuso. “