Nella serata di ieri, martedí 30 novembre, il Senato si é espresso sulla presunta ineleggibilitá a senatore dell’ex Sindaco di Imola Daniele Manca.

Si apprende che :

“LA GIUNTA HA PROSEGUITO L’ESAME DELLA VERIFICA DELLE ELEZIONI NELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. LA GIUNTA,A MAGGIORANZA, HA APPROVATO LA PROPOSTA DEL RELATORE,SENATORE PAROLI,DI PROCEDERE ALLA CONVALIDA NELL’ELEZIONE DI DANIELE MANCA, NON PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE L’ESPOSTO PRESENTATO DAL CANDIDATO CARBONE”.

Dunque, l’ex Primo Cittadino del Santerno é stato per cosí dire salvato dai voti dei leghisti, mentre invece Fratelli d’Italia ha votato per l’eleggibilitá di Carbone. Dunque, per un totale di 10 voti a 6 a favore dell’eleggibilitá di Manca.

Tutto era cominciato proprio dopo un esposto del renziano Carbone (esposto che addirittura non ammise di aver depositato) nel 2019. Per questo, la Giunta per le elezioni del Senato, aveva quindi preso in carico tale procedimento.

Si osserva in via preliminare che il documento presentato dall’onorevole Carbone invita la Giunta ad avviare il procedimento finalizzato all’accertamento della condizione di ineleggibilitá. E che lo stesso Carbone era risultato primo dei non eletti nello stesso collegio nel quale é stato poi proclamato eletto il Senatore Manca. Non si puó quindi che rilevare che l’istanza prodotta dall’onorevole Carbone – che era certamente
nelle condizioni di poter presentare un tempestivo ricorso elettorale e
che ha liberamente ritenuto di non attivarsi in questo senso – e` stata presentata oltre il termine regolamentare prima richiamato”

Appare assai difficile poter sostenere che si
sia contravvenuto alla specifica ratio della citata disposizione diretta a evitare che un candidato, a causa della propria posizione nella carica di sindaco, possa alterare la paritá di condizione tra tutti i candidati nella competizione elettotale. Non puó, d’altro canto , sottacersi che la permanenza nella carica di
sindaco da parte del senatore Manca ha evitato che il comune di Imola
fosse esposto, considerata la normativa che anche su questo specifico punto ha subito modifiche nel corso del tempo, ad una serie di conseguenze assai rilevanti sul piano della corretta amministrazione, soprattutto
con riferimento agli adempimenti di finanza pubblica cui sono tenuti gli
enti locali.”