Non si sono fatti attendere i commenti scatenati delle opposizioni nel pomeriggio di Domenica 11 settembre, mentre i Social rigurgitavano commenti infuocati che dividevano gli imolesi. L’argomento della discordia é l’ormai nota festa non autorizzata sulla collina del Castellaccio. Il Sindaco Panieri non si é fatto attendere, ed ha ricostruito cosí l’accaduto : “Le forze dell’ordine sono intervenute appena possibile se consideriamo la zona impervia ed il buio.” Il Sindaco, parlando dell’iniziativa non autorizzata ha spiegato come “denoti un grande senso di irresponsabilitá da parte degli organizzatori e da chi vi ha preso parte. Sentendoci parte lesa,é nostra intenzione perseguire nelle modalitá consentite dalla legge chi ha violato le norme”.

Non é del medesimo parere Daniele Marchetti (LEGA) che ha spiegato che, se nella nostra cittá esistono “zone impervie e inaccessibili alle Forze dell’Ordine in caso di emergenza, abbiamo un problema da affrontare al piú presto.”

Il consigliere del Carroccio ha fatto naturalmente riferimento all’intervento delle Forze dell’ordine, che per qualche ragione, ha interessato la zona del Castellaccio verso l’alba di ieri mattina (Domenica). Il Sindaco Panieri ha poi spiegato come la zona impervia ed il buio abbiano reso effettivo un intervento sulla collina del Castellaccio soltanto a quell’ora. Da quel momento, sono scattate diverse denunce (disturbo quiete pubblica, occupazione suolo pubblico ) dopo i controlli a tutti i presenti, oltre 40 persone sono state identificate (ci risulta anche in zone al di fuori il Castellaccio). Il materiale utilizzato per la musica é stato sequestrato, fra cui anche un generatore di corrente.

Sui social alcuni utenti, nelle ultime ore , si sono addirittura scagliati contro i cittadini che avevano protestato per il volume alto della musica, colpevole di avergli fatto passare una notte in bianco. Queste persone, sono state accusate e schernite, adducendo le loro segnalazioni al fatto di aver bevuto troppi caffé o di non esser mai stati giovani. Una gogna mediatica ingiustificata, che la dice lunga sul livello medio raggiunto ormai in rete.