Simone Carapia è intervenuto sugli esiti dei tamponi che l’AUSL pubblica quotidianamente tramite i suoi bollettini. Secondo il consigliere del Carroccio, questi numeri “non sono sincroni tra di loro”.
Il motivo, secondo Carapia, è relativo al fatto che rispecchierebbero i risultati di 1/2/3 giorni prima.
“i tamponi fatti non hanno l’esito che si legge quotidianamente!”  cerca di spiegare il consigliere siccome “l’indice di positività dei campioni lo fanno mettendo al numeratore i positivi ed al denominatore la somma dei molecolari + antigenici.” Dunque, questi dati sarebbero sfasati e occorre prendere più tempo per ridurre l’errore.
Ma di quanto tempo si tratterebbe? “una settimana o addirittura più.” spiega il consigliere.
E continua, evidenziando come  “più aspetti per sbagliare poco …..meno controlli tempestivamente la situazione. L’analisi dei numeri è fondamentale per prendere decisioni, non per fare i “fenomeni” delle statistiche!”
“Inoltre questo metodo, impreciso per il motivo sopra detto è poco attendibile anche solo per valutare la tendenza.
Infatti se mettiamo al denominatore la somma dei molecolari + antigenici il rapporto tra questi dovrebbe sempre essere costante cosa che ovviamente non è. Infatti si nota che nei giorni la proporzione tra loro cambia sempre.
Questo non è il modo di comunicare dei dati che dovrebbero essere una reale rappresentazione della situazione.
Chi ha ideato un simile format per l’Ausl Imolese?
Non vorrei che qualcuno fosse consapevole di emettere dati che diventano indicizzabili validamente se visti nello spazio di 1 o 2 settimane, pur tuttavia non si fa nulla per cambiare questa assurdità.
Sarebbe sufficiente che, si utilizzasse un programma di tracciabilità come ci sono in commercio per i sistemi di qualità. In sintesi scrivono oggi i tamponi fatti 2 giorni fa che hanno dato l’esito che ora viene refertato. Quindi se si è consapevole di questo perché non si cambia? Il direttore Rossi e il Sindaco Panieri vogliono continuare su questa strada che non porta da nessuna parte e rimane in balia degli eventi?
Con i numeri reali, se si è in grado, si può cercare di governare la situazione e non subirla costantemente.
Altra situazione dove intervenire è quella relativa alla carenza di infermieri per somministrare i vaccini.
In Italia dove ci sono sacche di inefficienza rilevanti il valore medio dei vaccini già consegnati ed utilizzati è 80%.
Ad Imola l’ Ausl ha dichiarato d’avere il 25% dei vaccini loro pervenuti nei frigor. Da voci pare che vi sia carenza di infermieri. È ineludibile però che ci siano tantissimi infermieri già diplomati che potrebbero essere impiegati per fare i vaccini… Sono liberi e hanno fatto la triennale comprensiva di tirocinio negli ospedali, quindi preparatissimi per somministrare dei vaccini!
Allora invito l’Ausl ad essere più veloce con i vaccini impiegando tutte le forze disponibili per la somministrazione.”

(Simone Carapia – Consigliere Lega Imola)