IMOLA: DIFFICOLTA’ NELLA PRENOTAZIONE DA PARTE DEI CITTADINI. In questi giorni per una ecografia occorre attendere la primavera del 2027. Oculistica, risponde l’AUSL. “Da Gennaio nuovo direttore e riorganizzazione.” Le criticità sui tempi delle visite in oculistica però vanno avanti da tempo: ai cittadini deve essere garantita la visita nei tempi previsti (come per Legge) ed evitare che gli imolesi diventino “migranti sanitari”.
Sul sito internet dell’Ausl di Imola è possibile osservare alcune linee guida sui tempi di attesa per le visite ambulatoriali (vedi immagine).
Siamo stati contattati da alcuni cittadini che avevano necessità di un accertamento diagnostico in classe D per oculistica: secondo la configurazione delle Agende questa visita andrebbe erogata entro 60 giorni. A questi cittadini, in questi giorni, è stato risposto dall’operatrice del CUP che addirittura l’agenda al momento “era chiusa”. Alcuni di loro, sentendosi dire così, si sono rivolti al privato, con una visita presso un ambulatorio vicino al costo di 150.00 Euro. Altri, hanno riferito che, scaduti i tempi massimi in cui la visita dovrebbe essere garantita, invieranno reclamo formale via pec al direttore sanitario..
Guardando i dati di monitoraggio, si scopre che solo il 22% delle prenotazioni in classe differibile per oculistica è nella media dei tempi standard (mese di ottobre 2025)

I TEMPI SECONDO LA CONFIGURAZIONE

RISPOSTA AUSL IMOLA
Abbiamo chiesto all’AUSL informazion in meirto all’attuale situazione in oculistica. I problemi sono dovuti da vari fattori ma “le agende non sono chiuse” fanno sapere da viale Amendola. Restano le difficoltà nella prenotazione per molti cittadini. Le cause dei problemi in oculistica sono: l’aumento della domanda dal 2019 è del 10% sulla diagnostica e del 3% sulle visite.
*Gli interventi di governo dell’appropriatezza di accesso, organizzativi, si focalizzano sull’apertura continua delle agende e l’introduzione delle pre liste (per alcune prestazioni) come strumento di tutela del cittadino in caso di mancata disponibilità prenotativa (gli iscritti in prelista sono ricontattati dal servizio per la programmazione dell’appuntamento in tempi adeguati agli standard o allo specifico caso).
*Molte sono state le riorganizzazioni interne che hanno portato a miglioramenti, anche grazie alla possibilità di investimento e di reclutamento di specialisti in alcune aree che erano state critiche nel passato come la pneumologia, l’endocrinologia, la neurologia e che oggi garantiscono gli standard (tra fine 2024 e 2025)
IL REPERIMENTO DEGLI SPECIALISTI
In altri casi è ancora difficile trovare gli specialisti, in particolare dermatologia (vanno deserti i bandi) ed oculistica
“Ad oggi i tempi più critici sono in oculistica, ma le agende non sono chiuse.” Garantiti i tempi di urgenze e differibili, i controlli vanno a marzo 2026 ma sono controlli e quindi sono tempi buoni, la criticità è sulle prime visite che a stamattina sono ad inizio maggio 2026. Però ci sarà immissione di offerta: a gennaio arriva il nuovo direttore di oculistica, quindi ci sarà sia una riorganizzazione che, almeno, una risorsa in più e sempre da gennaio ci sarà anche la riprogrammazione sul privato accreditato e quindi ad inizio anno saranno certamente immesse nuove disponibilità.

Sanità: le “agende chiuse” sono vietate per Legge
La chiusura delle Agende di prenotazione è vietata dalla Legge 266/2005 (Finanziaria 2006, art. 1 comma 282), che prevede sanzioni amministrative per i trasgressori.“
Liste d’attesa, c’è il diritto al rimborso se non viene garantita la visita
C’è il diritto alla visita privata se i tempi delle liste d’attesa non rispettano i tempi massimi: “L’assistito può richiedere che venga resa nell’attività libero professionale, con obbligo di rimborso del costo nel caso in cui il Servizio sanitario nazionale non riesca a garantire la visita entro 30 giorni”
Come è stato chiarito anche da Federconsumatori, l’assistito può chiedere che la prestazione venga svolta nell’ambito dell’attività libero professionale intramoenia e avrà sempre diritto al rimborso delle spese sostenute
COME AVERE IL RIMBORSO
Per poter richiedere il rimborso occorre, secondo quanto previsto dalla normativa in vigore, inviare una apposita richiesta indirizzata al Direttore Generale dell’Azienda di riferimento.
In questo modo il costo dell’attività della libera professione intramoenia sarà a carico dell’azienda sanitaria di appartenenza.
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