Coniale. Le attuali condizioni dell’antico ponte sul Diaterna nei giorni scorsi avevano attirato l’attenzione dell’associazione Endas Santerno- Imola. La corrente nel tempo ha scalzato la base di uno dei pilastri del manufatto post-medievale, abbandonato da tempo immemore; le argille che sorreggono il ponte stanno venendo meno mettendo in pericolo tutta la struttura. L’arco centrale della campata più ampia, si è inoltre assottigliato pericolosamente.


Dopo la denuncia di Endas-Santerno Imola, parla il Sindaco di Firenzuola, Giampaolo Buti.
“Io credo che non sia nostro ma si potrebbe trattare di una competenza demaniale dal momento che il fiume lo è. Quando il ponte serve una strada vicinale ad uso pubblico o una comunale, il Municipio se ne deve occupare. Ma su quel ponte non transita alcuna strada “sono state declassate.” Ma rimane il dubbio sulla proprietà del manufatto “Potremmo mandare l’ufficio tecnico per fare questa verifica sulla proprietà, però non credo che noi abbiamo in carico quel ponte. Questo perchè quando abbiamo guardato l’elenco dei ponti da controllare quello non risultava.” Cosa diversa per il vicino ponte della Pieve di Cà Maggiore “quello l’abbiamo già provvisto alla sua pulizia e abbiamo realizzato un progetto di restauro: ora stiamo cercando i finanziamenti per i lavori. Fino alla chiesa di Cà Maggiore la strada è pubblica, quindi il Comune ne ha la responsabilità. Lo consolideremo, la muratura è ancora piuttosto buona, è un ponte solido.”
Il problema rimane a chi spetti la competenza del vecchio ponte sul ‘Diaterna’, il Primo cittadino firenzuolino si impegna a interessarsene: “chiederò all’ufficio tecnico di verificarmi questa cosa poi vi facciamo sapere, anche per capire. Dal momento che lì è un pericolo per chi ci passa sotto.”
ENDAS-SANTERNO IMOLA “PRIORITÀ E’ SICUREZZA PER LE PERSONE”
L’Associazione Endas Santerno Imola è soddisfatta che si ponga l’attenzione sulla possibilità di recupero del ponte di Cà Maggiore e aspetta con fiducia la messa in sicurezza di quello sul Diaterna, in quanto opera di interesse storico da preservare, anche e sopratutto, al fine di tutelare la pubblica incolumità di turisti, passanti, bagnanti e pescatori (il crollo della torre dei Conti a Roma sia di monito).
“Non ci interessa a quale soggetto pubblico possa essere attribuita la proprietà del ponte ma che venga garantita la pubblica incolumità delle persone che frequentano quel tratto di fiume, essendo appunto il manufatto a rischio di crollo.”
Questo bene” – fanno sapere da Endas Santerno – pare non sia nemmeno censito dalla Soprintendenza competente seppur tutelato ope legis (proprietà pubblica ed epoca di costruzione di almeno settanta anni).
Il punto” – sottolineano – è che vi è un pericolo, e chi deve tutelare la pubblica incolumità è in primis il sindaco di concerto con gli organi di governo del territorio.” L’antico ponte sul Diaterna , che potrebbe rientrare tra quei beni che facevano parte del Gran Ducato di Toscana, ha necessità di una messa in sicurezza urgente per evitare che collassi “servirebbe un’ordinanza di chiusura del tratto e annesso puntellamento del manufatto” – conclude Pancaldi di Endas Santerno.
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