Evangelisti, Carapia (FdI): “Sicurezza idraulica sì, ma no all’abbattimento indiscriminato degli alberi sul Santerno”

«Premesso che la sicurezza idraulica del fiume Santerno è una priorità condivisa da tutti, e che siamo ben consapevoli della necessità di intervenire rapidamente per evitare il ripetersi dei gravi effetti dell’alluvione del 2023, non possiamo restare in silenzio di fronte a un intervento che prevede l’abbattimento di ben 448 alberi» – dichiarano Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, e Simone Carapia, consigliere comunale.

«Si tratta di un numero impressionante – proseguono i consiglieri – che si va ad aggiungere ai circa 300 alberi abbattuti da inizio anno, per un totale di 748 alberi, ben 100 in più rispetto a tutti gli alberi abbattuti nell’intera città di Bologna nel 2024.
Un vero e proprio disastro verde, che segna una ferita profonda nel patrimonio ambientale della nostra città».

«Quella degli abbattimenti – continuano – è una scelta che sta suscitando numerose critiche tra i cittadini, perché cambierà per anni il paesaggio imolese e ridurrà in modo drastico la presenza di alberi lungo il corso del fiume.
A poco serve la promessa di una ripiantumazione: gli alberi nuovi impiegheranno decenni per crescere e offrire gli stessi benefici ambientali e paesaggistici di quelli abbattuti. E nell’attesa? Imola sarà ferita e deturpata per anni. E qui non si parla solo del lungo fiume: altre zone della città hanno già registrato abbattimenti intensivi».

«Sinceramente – aggiungono – non pensavamo che il sindaco Panieri volesse aggiungere al proprio mandato anche la discutibile “medaglia” di sindaco che ha abbattuto più alberi. Una cosa è mettere in sicurezza il Santerno – con interventi di pulizia, rimozione delle ostruzioni e contrasto agli animali nocivi, come le nutrie che danneggiano gli argini – ben altra cosa è stravolgere completamente l’aspetto della città, eliminando alberi sani».

«Non scordiamo – proseguono Evangelisti e Carapia – che l’Emilia-Romagna è da anni tra le regioni più cementificate d’Italia, con dati allarmanti confermati da ISPRA. Imola era un’eccezione alla regola, ma è chiaro che la Giunta ambisca a “correggere” la rotta.
La Giunta abbatte alberi sani e continua a cementificare, ma poi si proclama “green”, dicendo che le future ripiantumazioni riequilibreranno il verde forse tra qualche decina d’anni. E nell’attesa? Avremo una città deturpata del proprio patrimonio ambientale.
«Chiediamo che la Giunta, prima di chiedere risorse a Regione e Governo, valuti attentamente il progetto nella parte che riguarda gli abbattimenti e, soprattutto, ascolti la richiesta dei cittadini di salvaguardare il verde della città, prima che certe scelte diventino irreversibili» – concludono Evangelisti e Carapia.