Sul Lamone a Faenza posizionate le idrovore e volontari a sorvegliare i corsi d’acqua: il Prefetto di Ravenna chiede ai Sindaci pianificazione di interventi di evacuazione. Prevista piogga fino a giovedi sera ma si apprende che il fenomeno non sarà in nessun modo paragonabile agli eventi di maggio 2023.
A Faenza, per meglio fronteggiare l’emergenza maltempo sono state messe in campo alcune importanti misure : è stata attivata la “procedura d’emergenza Hera” e il conseguente posizionamento di pompe idrovore lungo il fiume Lamone. Presidiati i ponti con la rete di volontari della Protezione Civile per l’individuazione di eventuali ostacoli, detriti o materiali che impediscono il corso dell’acqua.
Martedì pomeriggio in Prefettura ha avuto luogo il tavolo del Centro Coordinamento Soccorsi in cui gli esperti hanno comunicato che il momento più intenso per il comprensorio ravennate sarà mercoledì con piogge costanti fino a giovedi sera. Tuttavia si apprende che il fenomeno non sarebbe sarà in alcun modo paragonabile a quello di maggio 2023.
Il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa ,a margine dell’incontro di martedì del Centro coordinamento soccorsi, alla luce delle previsioni meteo di Arpae, ha chiesto ai sindaci dei comuni della provincia interessati dall’allerta arancione idraulica e idrogeologica “di tenere attivi i C.O.C. e di avviare, nell’immediatezza, una capillare attività informativa alla popolazione sia sui rischi che sulle misure di autoprotezione da adottare alla luce della perturbazione”
Il prefetto di Ravenna ha quindi chiesto anche “ai sindaci di predisporre, tempestivamente, una pianificazione degli interventi di evacuazione che dovessero rendersi necessari, alla luce dei rispettivi piani di protezione civile, aggiornati, laddove le condizioni meteo avverse dovessero evolversi in negativo determinando il sorgere di nuovi elementi di criticità del territorio”
“Nello specifico vorranno i sindaci, si da ora” – ha comunicato – “pianificare prontamente l’eventuale evacuazione della popolazione residente nelle aree golenali dei fiumi, in quelle prospicienti le zone degli argini già oggetto di rotture durante gli scorsi eventi ed interessate, in questi giorni, da interventi di ripristino con opere provvisionali nonché quelle adiacenti alle frane già presentatesi, con specifico riguardo al territorio collinare della provincia”.
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