Il problema della “pipì gratis” riguarda l’intero Paese: Milano per ovviare all’emergenza ha deciso finalmente di avviare un “piano bagni pubblici” installandone 110 nuovi sul territorio municipale. Imola e Bologna sono purtroppo in buona compagnia con Roma – in emergenza da anni – e con molte altre città. Insomma, in Italia stanno scomparendo i bagni pubblici.
Nel capoluogo emiliano la moria di questi servizi conta una toilette ogni 14 mila abitanti. Nel 2024, per ridurre il problema, il Comune bolognese ha installato 4 nuove toilette di ultima generazione nel Giardino Giacomo Bulgarelli), piazza Trento e Trieste, Giardino Lavinia Fontana e Giardini Margherita.
Sul Santerno sono venuti meno dopo la riqualificazione del palazzo comunale, i bagni pubblici di Galleria Risorgimento. Sono fruibili al mercato ortofrutticolo e al Borghetto.Troppo poco?L’orologio e il cuore del centro risultano sguarniti. Una soluzione che potrebbe dare beneficio anche al pubblico dell’autodromo, potrebbe essere qualche postazione fissa o autopulente. Ma si deve tener conto anche di toilette per disabili, una fasciatoio e docce pubbliche. Una struttura del genere potrebbe essere utile anche in zona ex riverside.
L’Europa fa meglio di noi – se a Bologna c’è un bagno ogni 14 mila abitanti – a Parigi 615 wc sparsi in tutta la città per gli oltre due milioni di abitanti, il rapporto è di un bagno ogni 3.500 residenti. A Berlino i bagni amministrati dal comune, direttamente o indirettamente tramite concessioni, sono 472 (uno ogni 8.000 abitanti), in costante crescita. Per far fronte a oggettive esigenze di fruizione, in ogni caso, diversi Paesi si sono attivati per cercare soluzioni alternative e integrative dei bagni pubblici esistenti.
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