Zona industriale: La realizzazione di una nuova casa di riposo tra le vie Turati, Laguna e Lambertini. Una residenza sanitaria assistita per anziani “benestanti” con 120 posti letto per la quale il terreno (1 ettaro) diventerà da non edificabile a edificabile. Nell’operazione sarebbe coinvolta anche la Coop Edile Appennino (CEA), che sarebbe proprietaria del terreno interessato oltre che di alcuni uffici del polo direzionale “Imola Forum”, poco distanti all’area in questione, da tempo affittati anche a enti come Area Blu.

Questa delibera contiene una variante specifica al piano di classificazione acustica, che è uno strumento collegato al piano urbanistico approvato nel 2015 assieme al PSC2″ – ha ricostruito l’Assessore Zanelli in Commissione Urbanistica, riferendosi a variare la previsione portando tutto l’ambito in classe acustica III– “La variante riguarda un’area di circa un ettaro, pensata alla realizzazione di una residenza sanitaria, una proposta da parte di un privato che ha opzionato l’area. Questo tipo di richiesta” – ha ricostruito, ritenendo che– “rappresenta una risposta a un fabbisogno reale del nostro territorio. Che quindi si è individuato con questo provvedimento. L’area di cui si parla – ammette– è attualmente a uso agricolo situata tra le vie Lambertini, via Turati e Via Poiano, che hanno accesso per lo sviluppo di questa casa per anziani da via Laguna, ed è appunto ricompresa in un ambito che può essere definita come un’unità territoriale omogenea” – aggiunge – “che nel piano vigente è stata ricompresa destinata a uno sviluppo industriale che prevedeva un’assimilazione alle aree del polo produttivo.

Ma è proprio per questa destinazione, nel vigente piano di classificazione acustica gli era stata assegnata una classe 5°” – osserva- “propria delle aree industriale E’ un’area meglio definita di tipo misto .” Questa casa residenza per anziani, ha aggiunto l’assessore – “potrà valersi di una posizione adeguata per la presenza di verde tutto intorno, la vicinanza al centro e ai servizi e un intorno acustico assolutamente compatibile.

Molto critico invece il consigliere Simone Carapia, che dai banchi dell’opposizione si è animato in una vera e propria arringa, giudicando il provvedimento come “passato come un battito di ali in commissione e mascherato da 120 posti con servizi di pregio.” Proprio secondo l’esponente del Carroccio – “quello che fa sorridere è che venite a raccontarci della rigenerazione e del cemento zero, ma poi andate a prendere un ettaro di terreno che non è nel comparto costruibile, quindi nei regolamenti da allora vigenti e futuri e calato dall’alto questo ettaro con questo passaggio, diventa da terreno non edificabile a terreno edificabile. La proprietaria” – ha reso noto – ” è una cooperativa che ha fatto analoghi interventi anche in Romagna. Sostanzialmente è il ‘contractor’ : vuol dire che comprano il terreno e fanno costruire: la dimensione del valore e delle risorse che vengono impiegate” – lamenta Carapia – sono enormi. La prima contestazione che faccio è non era prevista anche nei vecchi PSC, è come mai che siete stati toccati dal ‘Signore’ per fare questa cosa? tutto passerà dalla città metropolitana, decide la città metropolitana. Il problema è questo qui” – ha incalzato – “partiamo dal concetto di rigenerazione sopratutto dei locali di un territorio dove ci sono degli stabili, ma si poteva fare in altre zone” – conclude – “non all’esterno del costrubuile, e non in quella zona di terreno agricolo.”Voi siete semplici esecutori, viene calato dall’alto, come sta avvenendo da tanto.”