Imola. “Il Comune” – fa sapere Carmen Cappello – “vuol fare cassa con la tariffa puntuale e la pretende anche se il servizio di raccolta non funziona e i cassonetti sono rotti.” – segnala – “Abbiamo chiesto come Lista Civica all’amministrazione con un emendamento al regolamento che venisse eliminato l’obbligo di pagamento della tariffa puntuale se il cittadino non può usufruire del servizio; ad esempio” – ricostruisce – “quando i cassonetti sono rotti o Hera non passa a svuotarli. L’amministrazione ci ha risposto di no” – rende noto la civica – “senza spiegare in cosa consiste allora il cambiamento da Tari a Tariffa Puntuale. Se è una tariffa, e non più una tassa, i cittadini hanno diritto di non pagare per un servizio che non ottengono.

“La verità è che con la Tariffa Puntuale si pagherà di più di quanto non pagavamo con la Tari.
Tutto a vantaggio di Hera” – chiosa l’avvocata – “a cui il Comune si prostra neanche fosse una intoccabile divinità. La bocciatura dell’emendamento non è solo una porcata giuridica ma anche uno spremere i cittadini ingiustamente” – conclude – “facendo pagare per un servizio scadente”
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