Imola. Alla fine, si è passati da sciopero a “scioperino.” È evidentemente il frutto della mediazione fra sigle sindacali, azienda e dipendenti, quello che si terrà in Cefla giovedì 14 dicembre. Uno sciopero – fanno sapere i dipendenti – di tutti i lavoratori per un’ora. Si tratterebbe dell’ultima ora del rispettivo turno.
Lo scorso 7 dicembre si è tenuta una partecipatissima assemblea – si parla di oltre 400 partecipanti tra i dipendenti – ove sono emerse problematiche già in parte evidentemente note ai sindacati. Si tratterebbe di problemi cronici che vedrebbero contrasti fra l’area tecnica della BU Medical e i vertici dell’azienda. Addirittura, pare che siano anni che questa situazione si starebbe protraendo. I punti di vista tra le parti – ovvero i vertici di Cefla e e l’area tecnica medical – sarebbero agli antipodi.
La domanda di sindacati e dipendenti è la seguente: per quale motivo non si darebbe l’importanza necessaria al clima aziendale? Un elemento imprescindibile per far funzionare meglio le cose, per tenere alta efficienza e precisione.
In un volantino apparso in azienda – riferiscono alcuni dipendenti – a firma di sindacati – si farebbe riferimento anche a “trattamenti ingiuriosi e arroganti, con turpiloqui e offese personali.” da parte dell’azienda. Non cose di poco conto.
E’ stata condivisa quasi all’unanimità, l’intenzione di non consentire che si superi la linea del rispetto per le persone ed il loro lavoro. Una opinione sfociata nella votazione – anch’essa quasi all’unanimità , di un’ora di sciopero dimostrativo al fine di dare un segnalare deciso all’azienda. Ma il dubbio di molti dipendenti è il seguente: un’uscita anticipata di un’ora dall’azienda è un’azione efficace?