A Imola ce ne sono ormai molte e le ultime comparse in zona industriale hanno ultimamente catturato l’attenzione dei cittadini: si tratta di “bike lane” , meglio conosciute come corsie ciclabili.
Semplicemente, un percorso “ciclabile” su carreggiata, con la separazione dalla corsia dei veicoli delimitata soltanto da una riga longitudinale di colore bianco.
Tra le due righe però, talvolta non c’è nemmeno lo spazio per dipingere la bicicletta nell’asfalto, che sta a indicare la presenza di corsia ciclabile. O addirittura, come nel caso di via Gambellara, è stato dipinto soltanto il disegno della bicicletta ma privo di corsia.
L’infrastruttura è ovviamente più rischiosa rispetto alle piste realizzate su sede propria, protette da barriere fisiche. La bike-lane ha però il vantaggio di costare meno e di poter essere realizzata in diversi punti della città.
Si è pensato, negli ultimi anni, che queste opere potessero incentivare l’utilizzo delle due ruote. Praticamente delle vere e proprie strade nelle strade: ma sono sicure? Sicuramente se pensate con corsie di colore diverso rispetto alla carreggiata veicolare – ad esempio verde – con righe bianche a delimitare e una larghezza accettabili e dissuasori, la valutazione cambia. Se sono strette, talmente strette che nemmeno la bicicletta disegnata può essere contenuta al suo interno, allora è necessaria molta attenzione.
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