SIMONE CARAPIA – LEGA
“Penso che gli imolesi debbano comprendere , nello specifico, cosa intende per autonomia il sindaco Panieri. I cittadini devono avere una risposta articolata che definisca le attività in cui la Sanità imolese sia autonoma: Governance, schema organizzativo , percorso decisionale , primariati, specialità ecc.…le cose devono essere chiare fin dall’inizio senza tanti giri di parole e sotterfugi.

Non vorrei che entro breve ci trovassimo fagocitati senza che nessuno se ne accorga e dopo sarebbe troppo tardi per tornare indietro. Qui non vogliamo diventare dei semplici reparti/ ambulatori , ma mantenere il nostro ospedale e la nostra autonomia sanitaria. Il nostro bacino di popolazione di oltre 130 mila ci consente di mantenere la nostra autonomia e fa sorridere che un sindaco giovane voglia, alla fine della fiera dell’ipocrisia, svendere la nostra sanità a Bologna per una possibile carriera futura. Imola non è l’ancella di Bologna , ma sul Santerno i bolognesi oramai la fanno da padroni, dirigono il Con. Ami , il Circondario imolese, insomma occupano i centri più importanti di potere del territorio e forse questo non sarà un caso. Se il Sindaco non risponderà in maniera esaustiva su un importante tema come l’autonomia, che qualche tempo fa fece perdere il Comune ai compagni a favore dei cinque stelle, chiederemo un referendum perché non si possono prendere in giro gli imolesi e gli abitanti dell’intero circondario, “la sanità sul Santerno non si tocca “e i cittadini devono potersi esprimere prima che sia troppo tardi. Non possiamo e non vogliamo diventare un quartiere di Bologna e soprattutto che qualcuno ipotizzi di trasformare il nostro ospedale in un semplice ambulatorio perché non si possiedono autorevolezza politica e istituzionale sul territorio.”
MARINELLA VELLA- LISTA CIVICA CAPPELLO
La tanto paventata  fagocitazione dell’Ausl di Imola in un’unica Ausl metropolitana si sta definendo sempre più all’orizzonte nelle parole del Sindaco Lepore. Come opposizione civica abbiamo sempre ostacolato questa eventualità,  puntando sull’autonomia della nostra Ausl e su un maggiore efficientemento dell’ospedale in termini di strutture e di personale, a partire dalla improrogabile e urgente nomina dei primari vacanti. Il bacino imolese comprende 130.000 abitanti che necessitano di servizi vicini ed efficienti per concretizzare il diritto alla salute.

E ora? Ecco che si materializza la possibilità di essere un tutt’uno con l’Ausl metropolitana. Il sindaco Panieri arranca con le parole, dando un colpo al  cerchio e un colpo alla botte.  Da un lato sostiene che l’Ausl imolese deve restare autonoma, ma  non esclude la possibilità di un’unica Ausl metropolitana, mettendo in primo piano il miglioramento dei servizi per i cittadini. Non ci sembra che le due cose possano logicamente concordare. Si allargheranno  competenze sanitarie e servizi relativi  a livello metropolitano, ma si vuole contemporaneamente implementare la medicina di prossimità.  E il nostro ospedale che cosa diventerà? Quali servizi ospedalieri rimarranno a disposizione  della nostra comunità? Il sindaco ponderi e mediti bene, prima di offrirsi ad un confronto politico con il PD bolognese, che rischia di vederlo perdente.
DANIELE MARCHETTI – LEGA
 “La Regione esprima la sua opinione sulla prospettata Ausl unica della Città Metropolitana di Bologna che rischia di annullare l’autonomia dell’Ausl imolese”. Lo chiede il consigliere regionale della Lega, Daniele Marchetti, che accusa il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, di essere in pieno “delirio di accentramento” mentre il primo cittadino di Imola, Marco Panieri, su questo delicato tema “tentenna parlando di un confronto necessario ma fingendo, a nostro avviso, di voler difendere l’autonomia dell’Ausl imolese”. Marchetti, infatti, ricorda che durante il Consiglio Comunale di Imola del 12 gennaio il Sindaco, “fraintendendo alcune mie dichiarazioni su efficientamenti amministrativi e tecnici a livello regionale per ottenere risparmi utili da investire nel comparto, dichiarò che con una sola governance può darsi che si possono ottenere dei risparmi.

Si può fare un percorso insieme, aveva aggiunto, e se alla fine basterà un Direttore Generale unico metropolitano, l’importante è che ci sia una governance per raggiungere questo obiettivo” le parole del primo cittadino imolese. Secondo Marchetti il rischio è che ci troviamo di fronte “all’ennesimo teatrino per indorare la pillola. Una cosa è certa, la Lega non abbasserà la guardia e non accetterà alcun depotenziamento della autonomia dell’Ausl imolese. Avevamo ragione, il pericolo non era ancora scongiurato e questa ne è la dimostrazione”. Marchetti fa quindi appello alla Regione affinchè non lasci  al sindaco di Bologna l’ultima parola: “Lepore, evidentemente spaventato da una sempre più probabile riforma delle Province, allunga la sua mano su tutto il territorio e va fermato” conclude Marchetti.