ULTIM’ORA: IL COMUNE DI IMOLA RECEDE IL PATTO DI COLLABORAZIONE CON ARDAKAN (IRAN) INTANTO IL COMITATO PACE E DIRTTI SCENDE IN PIAZZA
La situazione politica, sociale e umanitaria riguardante l’Iran che si è creata nelle ultime
settimane ha raggiunto una gravità inaudita. Non solo la violenta repressione perpetrata senza
rispetto dei diritti umani, che ha causato la morte di decine di persone nelle proteste scaturite in seguito all’uccisione da parte della Polizia religiosa della 22enne Masha Amini deceduta il 16 settembre scorso dopo l’arresto per non aver indossato il velo in modo corretto; ma anche la vergognosa mortificazione della condizione femminile e l’attacco alle libertà individuali
fondamentali che caratterizza oggi il regime degli Ayatollah di quel Paese sono elementi che
costituiscono un quadro drammatico e inaccettabile.
Mi ha profondamente colpito anche il grande sacrificio di Hadis Najafi, giovane ragazza 24enne che manifestava la sua contrarietà sciogliendo la chioma di capelli come simbolo di libertà: non si può essere uccisi, come è capitato a lei, per aver lottato in modo pacifico per chiedere maggiori diritti. Inoltre mi ha commosso vedere come la spinta delle proteste per un
rinnovamento profondo della società e per una democrazia nuova abbia trovato grande supporto nelle università e nel mondo studentesco iraniano. Le giovani generazioni che lottano e partecipano per essere protagonisti di un futuro diverso devono essere un esempio per tutti noi e un messaggio di speranza e fiducia da incoraggiare e sostenere.
A compromettere ulteriormente la situazione si è aggiunto l’arresto, in data 28 settembre, della ragazza italiana Alessia Piperno. In queste ore la Farnesina, tramite i canali diplomatici, sta seguendo la vicenda e la Rappresentanza Italiana sta effettuando le opportune verifiche per far luce sulle motivazioni dell’arresto e le attuali condizioni della ragazza.
Di conseguenza per la Città di Imola, Medaglia d’Oro al valore militare per Attività
Partigiana, questa situazione è divenuta non più accettabile e in segno di forte
contestazione con quello che sta avvenendo, confrontandomi in data odierna con la Giunta
Comunale e dopo le opportune verifiche, ho deciso di recedere dal Patto di Collaborazione
con la Città di Ardakan (Iran).
Da parte del Comune di Imola era già stata espressa, con una mozione adottata dal Consiglio
Comunale, l’intenzione di rivederlo stralciando il segmento del Patto relativo alla cultura e ai
valori comuni, mantenendo esclusivamente la parte dedicata ai rapporti economici e
commerciali. Coerentemente con questa valutazione, lungo questi mesi avevamo lavorato con
costanza per trovare una soluzione condivisa con la Farnesina, la Città di Ardakan e il suo
nuovo Sindaco. Tuttavia, le notizie di questi giorni che arrivano dell’Iran rendono questo
orientamento non più perseguibile. Sul rispetto dei diritti umani, sulla lotta per
l’emancipazione della condizione femminile, sulle garanzie delle libertà fondamentali e
sulla richiesta di una democrazia compiuta in ogni parte del mondo, la Città di Imola non
è disposta a scendere a compromessi.
E’ bene ricordare che tale Patto di Collaborazione fra le due città fu voluto e stilato dalla
precedente Giunta Comunale a guida Movimento 5 Stelle, e firmato il 21 ottobre 2019
dall’allora Sindaca Manuela Sangiorgi. Noi abbiamo ritenuto di mantenerlo attivo solo fino ad ora e la scelta collegiale della Giunta di recedere dal Patto è in coerenza con il preciso impegno di osservare e valutare le condizioni di libertà e democrazia del Paese. Pertanto, rispediamo al mittente accuse che riteniamo ipocrite e strumentali riguardo al nostro operato fin qui, tanto più quando provengono da chi quel patto l’ha voluto e avviato.
La dialettica politica e il confronto sul governo della città sono ingredienti fondamentali della
nostra democrazia, ma il livello di ipocrisia mostrato in questa vicenda mi ha lasciato davvero
attonito. Infatti, ritengo che strumentalizzare e sfruttare vicende così drammatiche e che
riguardano le vite di tante persone con il solo scopo di una inutile polemica politica sia
inqualificabile e inaccettabile, oltre che irrispettoso dell’angoscia e della preoccupazione che
tante famiglie e che tante realtà stanno vivendo. Credo, da Sindaco, che la Città meriti un livello di dibattito politico più alto di quello che abbiamo visto in questi giorni.
In linea con la decisione assunta oggi, domani provvederò a inviare una lettera formale
rivolta al nuovo Sindaco della Città di Ardakan, al Ministero degli Affari Esteri del nostro
Paese e all’Ambasciatore Italiano in Iran per comunicare, come previsto dall’art.12 del
Patto, che, visto l’evolversi degli eventi e la situazione nel Paese, non è possibile procedere
con il mantenimento di questo Patto di Collaborazione, tenendo conto dei valori che la
Città di Imola incarna, condannando quindi le violenze che si stanno verificando ed
esprimendo la solidarietà alle donne iraniane e a tutti coloro che stanno manifestando.
Ovviamente specificherò, com’è giusto, che qualora la situazione muti nel prossimo futuro, sarò
disponibile a riprendere un dialogo che porti a confrontarsi in modo efficace sui valori quali la
pace, la libertà, la democrazia e la solidarietà.
In particolare chiederò, visto l’avvenuto arresto della ragazza italiana, che l’Ambasciatore e il
Ministero degli Affari Esteri italiani si facciano portavoce delle Istituzioni Italiane e di tutti
coloro che credono nel rispetto dei diritti umani per chiedere con forza la liberazione immediata di Alessia Piperno. Questo obiettivo deve essere ricercato con la massima priorità sia dal Governo uscente e sia dal prossimo, indipendentemente da chi sarà indicato per ricoprire la carica di Ministro degli Esteri. Quella a cui assistiamo oggi è una situazione di diritto sospeso, le cui conseguenze vengono subite anche da una nostra connazionale e da concittadini europei.
Non possiamo girarci dall’altra parte e condanniamo la repressione violenta nei confronti delle
proteste, in particolare certe modalità tenute nei confronti di liberi cittadini.
Noi, come Amministrazione Comunale e come Città, garantiamo e promuoviamo lo sviluppo
economico e le relazioni internazionali, abbiamo dimostrato di farlo in numerose circostanze e
il territorio ne ha avuto giovamento; tuttavia pensiamo che prima di ogni altra cosa vengano i
diritti umani, civili e sociali e una solidarietà umana condivisa che non può mancare fra i
popoli. Su tutto questo non siamo disposti a sconti o a compromessi. In un momento storico
come quello odierno, in cui anche inflazione, energia e materie prime sono tornati ad essere
elementi di ulteriori tensioni geopolitiche ed economiche, dobbiamo essere sensibili e non
abbassare la guardia su tutti gli scenari di conflitto e di disagio che ci sono nel mondo,
come: la guerra in Ucraina e i referendum illegittimi che sono stati imposti, l’Afghanistan e la
condizioni di inferiorità imposta alle donne da parte dei talebani, l’Egitto con la controversa
vicenda di Patrick Zaki che deve poter tornare presto a Bologna, lo Yemen, il Burkina Faso,
l’Iraq, il Mali e molti altri.
(MARCO PANIERI – SINDACO DI IMOLA)
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