INTERVISTA AD ANTONIO BORGHI ( art.1) tra i promotori dell’incontro in programma oggi pomeriggio p.sso il C.S. Giovannini di Via Scarabelli, con ospiti Daniele Manca, Vasco Errani e Lanfrnanco De Franco.

Questo incontro rappresenta un unicum di Art.Uno a Imola..
“Noi, come Articolo Uno, abbiamo messo in piedi iniziative a livello provinciale mentre a Imola abbiamo dato vita a questa: è un impegno rilevante per noi che siamo piccolini, ma che ha un significato, secondo me, che equivale a dire che noi ci siamo e che non siamo subalterni rispetto al ‘partitone.’ Non per fare concorrenza, ma la nostra identità la vogliamo rivendicare e far vedere.”
Quali proposte avete avanzato al PD alla luce di questa alleanza, da portare avanti nella prossima legislatura?
“In realtà c’è un accordo programmatico ampio, come una condivisione grossa rispetto a tutti i i temi e quindi non un baratto, pur nella diversità, dato che oggettivamente siamo dei fuoriusciti del Partito Democratico; si sa che lo siamo ma quella è vero anche che si trattava di un’altra stagione: manifestavamo una diversità non irrilevante. Abbiamo sempre lavorato per il campo largo progressista, che per noi può coinvolgere una componente importante dei 5 stelle , cosa che invece per il PD non c’è mai stata. Se non siamo capaci di unirci come unico grande raggruppamento progressista apriremo la strada alla destra più estrema, piuttosto che il centro destra. Consideriamo poi che l’Italia è un popolo tendenzialmente conservatore, più tendente a schierarsi verso il centro , basti pensare il consenso della DC durante la Prima Repubblica.”
Certamente noi continuare meò a proporre il crampo largo progressista, una componente rilevante dei 5 stelle ne fa riferimento . Il secondo Governo Conte quando ha operato non lo ha fatto in maniera negativa. Nel primo governo conte il centro-destra è andato in crisi: occorre analizzare che la componente di Conte è progressista; all’epoca forse inesperta, con varie ingenuità espresse di tipo politico, ma che non sono un difetto dal punto di vista ideale. Quando si parla di dare campo ai giovani, ma non perché i vecchi non ci prenderono piu, perché i giovani possono portare questa freschezza.
Un po’ quello che avete fatto voi, non candidando due pezzi da novanta come Bersani ed Errani…..Pensa sia stato giusto?
“Per noi questi due personaggi sono nei fatti il nostro riferimento. Basti pensare che Bersani lo vogliono dappertutto. A Imola lo avevamo già portato, però giustamente ha detto che non si sarebbe piu ricandidato. Poi, siccome tutti quanti dicono sempre queste cose ma rimangono sempre li, lui è una persona seria ed è stato coerente. Stessa cosa per Errani che avrebbe avuto la possibilità di ricandidarsi, però forse era un po’ stanco, lui è uno stakanovista. Dentro LEU di fatto c’era solo lui a tirare la carretta per quanto riguarda l’attività parlamentare. Infatti oggi è a votar il DDL aiuti a Roma poi arriverà da noi per cena . È uno che durante la settimana non lo trovi perché è sempre in Senato al lavoro.”

Una sfida importante nella prossima legislatura sarà senz’altro quella del salario minimo.
“Per Articolo I il tema del lavoro è il “tema”: la nostra ragione di essere è dire che il lavoro è centralissimo nell’agenda: l’energia o la guerra, il covid, vanno a impattare li , e alla fine della giostra se non hai il lavoro non hai autonomia. Quindi il lavoro è libertà , e di conseguenza sei libero di decidere in autonomia. Il dramma è se non lo hai o se lo hai come precario.

Se non fosse caduto il governo Draghi si sarebbe potuta attuare una legge per il salario minimo?

“Stava comunque finendo, consideriamo che le cose non si fanno in un giorno, il campo largo è il nostro obbiettivo perché la sfida si vince su quello e c’è anche il 26 settembre, ricordiamoci: tenere la barra al centro. Ieri Bersani diceva che non sia così scontato che il centro-sinistra si avvii ad una debalce, io su questo la vedo più come una affermazione di spinta. Però sicuramente non si perde come dei mega-numeri. Numeri che sono importanti per evitare che cambi la costituzione e derive autoritarie. E poi ripeto: c’è anche il 26 settembre per far continuare il percorso.