Pierluigi Ighina è stato uno dei più noti personaggi imolesi. Nacque a Milano nel 1908 e morì a Imola all’età di 94 anni, nel 2004. Non fu mai accettato dalla comunità scientifica tradizionale che ha considerato le sue ricerche niente di più che pseudo-scienza.
Ma Ighina era un inventore alternativo, un cane sciolto che non si prestava a compromessi considerato da gran parte della comunità, piuttosto che uno pseudo-scienziato, un genio incompreso.

Ighina, che viveva nella sua casa-laboratorio di Via Romeo Galli, ha sempre rivendicato il fatto di essere stato assistente di Guglielmo Marconi, aiutandolo in alcune delle sue più celebri scoperte, sebbene questa sua convinzione non risulta comprovata dalla documentazione di Marconi e dalla fondazione omonima.
All’apice della sua notorietà l’inventore, inviò il macchinario della pioggia in Africa, ma non fu accettato con la motivazione che la siccità e le carestie sono fonte di guadagno per i Governi e le lobby che lucrano da sempre sul povero continente.

Nel 1998, una troupe di Report realizzò un servizio nella sua casa di Via Romeo Galli, dove si accertò effettivamente quanto il fenomeno della pioggia provocato dallo scienziato avesse riscontri veritieri: infatti, nel documentario venne mostrato lo squarcio nelle nuvole subito dopo le manipolazioni ai macchinari da parte di Ighina. Un’altra sua invenzione era la valvola antisismica, infatti il terremoto del 1996 colpì Modena e Faenza ma evitò Imola. Un caso? Forse no.

GP Imola ’91, Prost esce di pista al giro di ricognizione dopo che Ighina aveva fatto piovere

Lo scienziato in città era noto soprattutto per essere “quello in grado di far piovere in pista durante le competizioni automobilistiche.” Infastidito dal rombo dei motori e dalle gare, si dice che per liberarsene azionasse i suoi macchinari, facendo piovere.  Una certezza: l’acqua era una costante in simili occasioni, tanto da indurre gli spettatori a portare gli ombrelli e seguire le gare nel fango, costringendo gli organizzatori a telefonare a Ighina per pregarlo ad una tregua di qualche giorno. Celebre, se non leggendaria, l’episodio avvenuto durante l’edizione 1991 del Gran Premio di San Marino, in cui la Ferrari di Alain Prost uscì alla Rivazza durante il giro di ricognizione, seguita “a filotto”, dalla McLaren di Gherard Berger, dopo l’acquazzone improvviso che si abbatté sull’Enzo e Dino Ferrari. Anche Jean Alesi, nei primi giri, finì fuori pista. Fu l’edizione più nera per la scuderia di Maranello. In molti ricordano e confermano ancora oggi come al di fuori del circuito, quel giorno non piovesse. A Lugo c’era il sole, mentre dalle parti della stazione non cadeva una goccia d’acqua, ma sopra il circuito il cielo era nero.

Ighina è stato ospite in numerose trasmissioni televisive come il Maurizio Costanzo show, Voyager e Report dove parlava delle sue numerose invenzioni. A lui si ispirò Franco Battiato nell” Pollution”, uscito nel 1972, che contiene una lunga citazione di Pier Luigi Ighina.


Ecco come alcune pubblicazioni lo descrivono:

“L’illustre scienziato in vista del Gran Premio annuncia ogni volta catastrofi metereologiche, create con un solo tocco di dito sui comandi delle sue incredibili macchine.La macchina in questione, quella che faceva piovere e farà nevicare, è ben visibile per chiunque passi per la Via Musso. Sotto la grande elica, Ighina garantisce di aver tumulato anni or sono sette quintali di alluminio. Un Monopolo Magnetico gigante indispensabile a ricreare in grande scala il costrutto teorico del Dottor Enigm del Santerno. L’elica infatti, a seconda del senso di rotazione, carica positivamente o negativamente l’alluminio sepolto, e provoca a frotte, a detta di Ighina, migrazione di cirri cumulonenbi e compagnia.Ma perché proprio la neve? Principalmente per dispetto.Da anni Ighina sostiene che le macchine dell’autodromo disturbano.Non per il casino, ma perché girano verso sinistra.Il senso di marcia antiorario (L'”Enzo e Dino ferrari” è in effetti uno dei pochi autodromi al mondo ad averlo) a sua detta turba il flusso di energia della terra verso il sole, e viceversa.Flusso che, secondo i suoi studi, è il motore fisico dell’Universo.”Ma alla fine la neve non verrà fatta cadere, una insistente telefonata pochi giorni prima del Gran Premio, convincerà Ighina a desistere, come testimoniato ell’allegato n°59 emesso dal CENTRO INTERNAZIONALE STUDI MAGNETICI.

PUNTATA DI VOYAGER SU PIER LUIGI IGHINA