LA TUA CITTA’ IN UNA LETTERA
“Tutti i miei disegni sono fatti a mano, in punta di pennino. Successivamente viene realizzato un file in digitale ad altissima risoluzione di ogni mia opera che viene poi utilizzato per le stampe”. Tristano Bosi, artista lombardo per una buona parte della sua vita imprenditore, è ormai noto anche a Imola per il suo lavoro a china che ha spopolato sui social: una stampa dedicata alla città, così come ne ha dedicate a tante città italiane, partendo da un disegno che si propone innanzitutto con la lettera iniziale del nome della stessa.
Un lavoro che lo impegna per molte ore “indicativamente dalle 40 alle 50”, ci spiega, senza poter cancellare perché, come è noto, la china è indelebile.
Di sé Bosi racconta di alcuni premi istituiti dalla Regione Lombardia, che ha vinto con i suoi disegni e nonostante i quali, vista la difficoltà negli anni ’70 a proseguire l’attività in campo artistico, ha scelto di intraprendere una carriera imprenditoriale completamente diversa.
“Nella mia vita ho sempre lavorato tantissimo e ora che quando sono andato in pensione mi sono ritrovato praticamente niente da fare, solo delle belle passeggiate e badare alla mia nipotina. Mi sembrava di impazzire dalla noia, soprattutto nel periodo del lockdown, così mi sono chiuso nel mio studio di Monza e ho ripreso in mano il pennino”. Ricominciando a disegnare, quasi per gioco, Bosi ha pensato ai disegni a tema città italiane, partendo dalle iniziali dei loro nomi, cercando di riportare sul foglio l’essenza di ognuna.
Amici e parenti che hanno visto i suoi lavori lo hanno spronato a proseguire e Bosi ha intrapreso così la sua nuova avventura: “Faccio i disegni a mano con china e tecnigrafo, esattamente come li facevo negli anni 70; poi di ogni mio disegno ne viene realizzata una copia digitale ad alta risoluzione e utilizzata per le stampe, in diversi formati”.
Dopo città come Milano, Bologna, Firenze, Ravenna, Catania e tante altre (visibili sul sito https://nerokina.com) è arrivato il turno di Imola, con l’autodromo in primo piano, un casco da pilota a rappresentare il puntino della I, e poi i disegni che raffigurano le peculiarità imolesi, monumenti, attività, specialità gastronomiche come i ‘caplet’, la ricciola, la torta ‘di spus’, i garganelli, insegne e loghi di negozi. Non mancano la caveja, il ricordo di Pier Luigi Ighina e alcune espressioni tipiche imolesi. Tutte informazioni che l’artista reperisce visitando i siti delle città e i social, in una ricerca minuziosa che pure richiede molto tempo. Il risultato è certamente valido e possiamo dire che in quella stampa… Imola c’è tutta!
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