“Ho deciso di uscire dal gruppo della Lega in Consiglio comunale ed entrare in quello misto perché sento la necessità di prendere le distanze dalle misure sempre più restrittive e discriminatorie assunte dal Governo in questi mesi. Sin dalla sua introduzione, avvenuta ad agosto scorso, mi sono opposta alla certificazione verde covid 19, strumento che, ben lungi dal migliorare la situazione sanitaria, ha contribuito solamente ad aumentare le distanze tra i cittadini e a limitare, in modo sempre più stringente, le libertà dei singoli.”
“A me pare chiaro che chi ci governa abbia ben altre priorità rispetto alla salute degli italiani: basta leggere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ha relegato la ‘salute’ ad ultima e meno corposa delle missioni con uno stanziamento di soli 7 miliardi di euro per potenziare il SSN, per lo più tramite la telemedicina.”
Le successive decisioni dell’esecutivo hanno confermato in me la convinzione che l’emergenza sia diventata un pretesto per portare avanti un preciso piano politico di repressione del dissenso e, non ultimo, di sempre maggiore dipendenza economica dall’Unione Europea. Il tutto al riparo da veri processi democratici, sia elettorali che parlamentari.
Si è quindi deciso scientemente di schiacciare le libertà di chi la pensa diversamente attraverso la compressione e financo la preclusione di diritti fondamentali. In questi mesi a molti imolesi, non solo è stata negata la socialità, ma, ancor prima, il diritto al lavoro, il diritto alla retribuzione e ad un salario fondamentale. Da giurista ricordo che nel nostro ordinamento è previsto un salario minimo anche per chi commette gravissime mancanze disciplinari, anche riconducibili alla commissione di reati. A suon di approvazione settimanale di decreti governativi sempre più ricattatori, il nostro ordinamento giuridico e giudiziario è invece giunto a considerare e trattare chi legittimamente dissente addirittura peggio di chi commette un reato.
Con il mio gesto vorrei quindi ricordare un principio che dovrebbe essere scontato e che, cioè, lavoro e libertà sono inscindibili; come ci ricorda un bellissimo discorso in Costituente dell’Avv. Lelio Basso “finché non sarà garantito a tutti il lavoro, non sarà garantita a tutti la libertà”.
Questi fondamentali principi, che dovrebbero essere il bagaglio culturale minimo di chi vuole davvero attuare la democrazia in Italia, oggi sono ignorati e calpestati da tutte le forze che sostengono il governo e che approvano, a suon di voti di fiducia, provvedimenti palesemente incostituzionali. Viviamo infatti in una democrazia idraulica, cioè caratterizzata dall’inutilità sistemica del processo elettorale, irrilevante sul funzionamento continuo della macchina governativa che non risponde in alcun modo ai cittadini.
A tutto ciò da ultimo si è aggiunta la conferma, anche grazie ai voti della Lega, di Mattarella a Presidente della Repubblica, un uomo che non solo non ha consentito al primo governo giallo-verde di nominare liberamente il Ministro dell’economia in ragione delle sue opinioni personali, ma che per ben due volte ha negato agli italiani il diritto al voto determinando un insanabile divario tra il paese e la sua rappresentanza in Parlamento. Lo stesso ha peraltro firmato, senza tentennamenti, provvedimenti normativi contrari alla stessa Costituzione di cui avrebbe dovuto essere garante.
Si tratta di uno scenario politico nazionale dal quale sento l’esigenza, anche morale, di prendere la massima distanza.
“Voglio però chiarire che questa decisione è maturata a seguito di un non breve percorso nella cui gestazione molto ha pesato il legame con i miei compagni di gruppo, soprattutto con Daniele Marchetti. Voglio quindi ringraziarlo pubblicamente per lo spazio che mi ha sin da subito concesso, prima consentendo la mia candidatura come indipendente nelle liste della Lega, poi lasciandomi massima libertà di espressione in Consiglio comunale, senza mai censurarmi.”
Prendo infatti le distanze non certo dalle persone che compongono il mio gruppo, ai quali continuerò a dar il mio pieno appoggio in Consiglio comunale, ma dalla Lega nazionale, movimento al quale, come indipendente, mi sono avvicinata per la sensibilità dimostrata da alcuni esponenti sui temi economici e sovranazionali, ma che ormai ha abbandonato una linea veramente critica di opposizione e che è diventato complice di un sistema che non posso che criticare aspramente.
(Rebecca Chiarini, Consigliera comunale)
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