Piccolo colpo di scena nell’apparentemente “dimenticato” caso Pulicari: Carlo Lucarelli, Re del giallo, ha impugnato penna e calamaio per ricostruire la vicenda del Capitano della Caserma dei Carabinieri di Imola, ucciso il 17 febbraio 1979 sotto al ponte Alberici di Castel San Pietro, in uno scontro a fuoco con un malvivente. Tuttavia, per una serie di importanti motivi che potrete vedere nell’inchiesta da noi realizzata – pare che l’operazione non fosse stata pianificata nel modo in cui poi effettivamente si svolse – e anzi, non si comprendono ancora oggi i motivi per cui il Capitano dei Carabinieri si trovasse da solo all’incontro col malvivente – nonostante nell’azione fossero coinvolti in realtà molti colleghi dell’Ufficiale.

Io sono uno scrittore di gialli, dove l’imponderabile non ha diritto di cittadinanza

Carlo Lucarelli
L’Articolo del “Venerdì” di Repubblica uscito il 28 gennaio 2022

Carlo Lucarelli ha compiuto questo lavoro “alla sua maniera”, decodificando la complessa dinamica degli eventi in un linguaggio chiaro e diretto – cosa certo non semplice per un cold-case così complesso.
“È bravo il Capitano Pulicari, perchè ha organizzato l’operazione fino all’ultimo dettaglio” – spiega Lucarelli, che elenca poi tutta l’operazione, la dinamica e il suo epilogo. In merito al finale, sfociato in tragedia, chiosa: “era un operazione pensata in grande, perché è finita così male?”. Questo è l’interrogativo principale, e lo scrittore mordanese ha fatto bene a sollevarlo, anche perché, come evidenzia il giallista -“vi è un rapporto che attribuisce l’esito luttuoso ad un motivo ben preciso: l’imponderabile. Il caso, il fato il destino. Sarà così.” – scrive Lucarelli, che conclude amaramente –“Ma io sono uno scrittore di gialli, dove l’imponderabile non ha diritto di cittadinanza, per cui molto banalmente mi chiedo: perchè è morto così il Capitano Pulicari?”


Certamente, la vicenda – già di per sè complicata – ha patito il fatto che per molti anni sia rimasta chiusa in un cassetto. L’inchiesta giudiziaria si svolse, se ne celebrò un processo anche se, tuttavia, per il rispetto che si deve all’intelligenza di chiunque legga gli atti, potrebbe esser stata compiuta a metà. Troppe le cose che non tornano nel caso Pulicari.

Ormai lontana dagli onori della cronaca nazionale, ci basta sfogliare gli atti dell’inchiesta per renderci conto che potremmo esser di fronte ad un’altra storia. E che la realtà, quella notte del febbraio del ’79, potrebbe aver messo in scena un copione diverso da come è stato scritto.