No, non sarà Romano Prodi ad andare al Colle, bensì un suo collega e concittadino un po’ più giovane, anche se politicamente ha nel carniere un impressionante numero di legislature: un vero e proprio record: ben 8. Questo secondo le previsioni di queste ore. Eletto in Parlamento la prima volta nel 1983, Pierferdinando Casini, questo il nome indicato dall’opinione pubblica come il più papabile dei candidati al Colle, è un vecchio leone della politica uscito indenne dalle Prima e Seconda Repubblica, che non è poco. Di Montecitorio conosce ogni mattonella, ogni segreto, e come un sornione sta imbastendo il tavolo per la sua scalata silenziosa al Quirinale.

Tuttavia, la sua velata candidatura in anticipo, è forse il tentativo più semplice (forse della stampa di centro-destra) di bruciargli “l’arrampicata” al Colle.
Ieri da Floris, Romano Prodi, grande aspirante al Colle, era in collegamento ed è stato ben contento di sentire il nome di Casini, il quale ha agganci a destra e sinistra e sta cercando voti proprio per la nuova elezione del Capo dello Stato ma, come ha sottolineato proprio il “Professore” servono piuttosto il “minor numero di veti”. Una constatazione saggia da parte dell’ex Leader dell’Ulivo, anche se Alessandro Sallusti è sembrato molto sicuro della “bomba” sganciata nella trasmissione di La7 condotta da Floris.
Intanto, Casini, raggiunto dalle domande dei giornalisti, ha fatto spallucce “Ho una possibilità su duemila” – ha tranquillizzato – sembra che però la sua marcia al Colle sia “inesorabile”, hanno detto alcuni vecchi esponenti storici della DC.