Il comitato Acqua Bene Comune si è riunito ed ha esaminato la situazione relativa alla grave decisione dell’Assemblea regionale di prorogare gli affidamenti del servizio idrico della regione, con l’eccezione delle situazioni in cui è in corso una procedura di gara, fino alla fine del 2027. “Abbiamo ribadito che essa è un grande regalo alle multiutilities, in particolare ad Hera, e ha l’evidente finalità di consolidare il modello di gestione basato su di esse, Inoltre si configura come un ulteriore e pesante atto in contraddizione con l’esito referendario. Ci siamo concentrati sul come rispondere e mettere in campo un’iniziativa adeguata di contrasto a tali scelte.
Che cosa farà ora il Comitato? Promuovere, assieme alla Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna, un presidio-manifestazione sotto la sede della Regione per mercoledì 3 novembre alle ore 14,30. Occorrerà verificare la possibilità di impugnare la legge regionale rispetto alla sua più che possibile illegittimità giuridica.
“In questo senso abbiamo preso contatto con il prof. Cavallo Perin” segnala il Comitato “docente di diritto amministrativo all’Università di Torino, che ci ha confermato che la legge regionale è in chiaro contrasto con quanto prevede il codice ambientale 152/2006 in materia di affidamenti, riservati come prerogativa agli ATO, e che è possibile portare il provvedimento amministrativo che scaturirà dalla legge regionale davanti al TAR e poi alla Corte Costituzionale. Vedremo dunque di battere anche questa strada, pur sapendo che l’impegno economico in materia non è piccolo. Abbiamo, infine, ragionato sul fatto che è fondamentale la riuscita del presidio del 3 novembre e che si tratta di informare quanto più possibile le persone e favorire una forte partecipazione allo stesso.”
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