In Italia possiamo vantare 19 canadair, la flotta più grande al mondo. I costi di mantenimento si aggirano attorno ai 100.000€ giornalieri. Proprio per questo, e per il valore che hanno, ci si dovrebbe aspettare un’organizzazione certamente più efficiente. Organizzazione che non spetta però al Ministero, ma ad una società privata. Parliamo di appalti milionari, che sfociano nel monopolio. (L’ultimo vale 360 milioni)
Anche i Vigili del Fuoco vorrebbero senz’altro che il servizio possa essere tutto in casa loro, ma trovare e formare un pilota di Canadair oggi, non è facile. Babcock ,la società che si è ancora una volta aggiudicata la gestione, “gioca” anche su questo fatto. Parliamo di una multinazionale specializzata nella collaborazione coi Ministeri della Difesa e dei Trasporti. Un colosso da oltre 35.000 dipendenti.



Che gestisce la flotta più grande al mondo in regime di monopolio.
La società italiana controllata dalla holding ha una sede a Milano ma pare che si sia un’altra sede “fiscale” a Malta. Prima della stagione estiva 2021, era emerso un importante carteggio, raccolto da Report in un Dossier, ove si palesavano molteplici preoccupazioni da parte del Ministero degli Interni, sul servizio erogato dalla Multinazionale che controlla i Canadair. Nella fattispecie parliamo di criticità legale alla manutenzione dei velivoli, secondo alcuni addetti ai lavori, ridotte all’osso. Inoltre, un acquisto di radio ritenuto troppo costoso avrebbe fatto insospettire il Viminale. Inoltre, la società è finita anche sotto la lente d’ingrandimento del Procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, che ha arrestato due manager della società, per un appalto da cento milioni di €. per l’elisoccorso attivo in Calabria. Una gara che sarebbe stata cucita addosso alla holding.

L’Aereo Dromadair

Oggi, nel nostro paese, stiamo assistendo a dei veri e propri interventi di spegnimento massivi. La Sicilia, ad esempio, è finita nell’occhio del ciclone per la prevenzione degli incendi, ritenuta da alcuni insufficiente, oltre che a vari episodi di dolo. Perché?
Per quale motivo non è mai stata presa in considerazione, nel nostro paese, l’acquisto di velivoli Dromader, ideali per le fiamme in via di sviluppo? Se controlliamo i focolai quando sono piccoli, l’incendio non si propagherà, al contrario di quanto avvenuto in Sardegna, Sicilia, Calabria.

Oltre ad essere il metodo giusto, era anche il sistema più economico possibile. Consideriamo che con quanto ci costa un Canadair, si possono acquistare 150 Dromader.
Verso la fine degli anni ’90 lo stato aveva avviato in alcune regioni uno sviluppo dei Dromader ma poi, l’allora Ministro coi rapporti del Parlamento, Carlo Giovanardi, ha bloccato tutto, contestando che portavano poca acqua e che fosse difficile rifornirli. Falso. Lo Stato ha perso la causa con il fornitore e ha dovuto emettere un risarcimento. I Dromader però, non hanno più volato. Nonostante infine, la Commissione parlamentare ha dichiarato come i velivoli fossero ottimali proprio per il pattugliamento e per la limitazione delle fiamme.
Era ovvio che c’era la volontà precisa a far girare areoplani sempre più grandi (e costosi)