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Bologna. Un treno regionale che copre la tratta Ancona-Piacenza, già da mesi nell’occhio del ciclone per l’esagerata quantità di passeggeri che l’affolla, è balzata bruscamente agli onori della cronaca nazionale per un fatto avvenuto in prossimità di Bologna,Sabato 14 agosto. Il treno, sul quale molti passeggeri son costretti da mesi a viaggiare ammassati in piedi, era stato fermato per motivi di sicurezza per alcune ore, a causa di un incendio divampato in un’imprecisata zona in prossimità dei binari. Come se non bastasse, a rendere impossibile una già severa situazione, ci ha pensato l’assenza dell’aria condizionata all’interno delle cabine. I passeggeri, già provati dal caldo, accalcati come sardine quasi fossero in un carro bestiame, hanno iniziato a spogliarsi e a cercare come potevano di respirare. Chi si è bagnato la testa, chi si è tolto la maglietta. Molti passeggeri hanno accusato anche dei malori, come hanno dichiarato i testimoni.


Intanto la situazione iniziava a vertere su di un livello di difficile sopportazione. Il caldo aumentava ed i passeggeri, ormai disperati e disorientati forse dall’assenza di annunci idonei da parte di Ferrovie (la quale aveva annunciato nei mesi scorsi un potenziamento della linea “marittima”), sono stati costretti a rompere i finestrini per poter respirare. In quella che era ormai diventata da interminabili minuti una sauna infernale, con molte persone nel panico senza poter respirare, senza il distanziamento sociale in altri luoghi severamente imposto, ha fatto l’unica cosa che era possibile fare
Purtroppo non ci trovavamo in uno sperduto paesino indiano, dove i treni sono costretti a trasportare i passeggeri anche sul tetto, ma in Emilia-Romagna, servitissima da moltissimi (e vecchissimi) treni mai sufficientemente organizzati da Ferrovie dello Stato.