Nonostante l’infausto periodo lavorativo per quasi tutti i settori, le cartelle della tassa sui rifiuti arrivano puntualmente anche a chi non ha lavorato. Simone Carapia (LEGA) è stato contattato da alcuni commercianti che gli hanno sottoposto la documentazione. Addirittura, alcune di esse sono molto salate e  incredibilmente per via di errori e non di evasioni. “I Comuni si trasformano nel Conte Dracula, succhiando fino all’ultima goccia di sangue ai poveri commercianti” sentenzia il Consigliere del Carroccio.
E spiega amareggiato: “Cinque anni di arretrati, interessi e sanzioni del 20% dell’imposta se si paga entro sessanta giorni.”
In questa caccia all’ultimo spicciolo resa ancor più grave dal fatto che che l’imposta farebbe riferimento anche ad errori di metratura e dunque non di evasioni. “Togliete subito le sanzioni dove viene appurato che si tratta di errori” spiega Carapia, con un affondo politico sui Sindaci ritenuti come “massacratori di una categoria e al di fuori dalla realtà”.
Dunque, ricapitoliamo, in cosa consisterebbero queste cartelle ?
Esempio, arretrati, interessi e sanzioni che superano il 50% dell’imposta stessa: ma diventano il 20% se paghi entro sessanta giorni. “Si va a raschiare il barile” chiosa Carapia:” le associazioni di categoria cosa dicono di questa caccia all’ultimo spicciolo? Si intervenga celermente per bloccare queste cartelle e riscriverle ove si appura vi siano stati errori. Rateizzare con l’azzeramento di interessi e sanzioni,altrochè”