WEST NILE: Primo caso nel nostro territorio: uomo di 76 anni ricoverato all’ospedale Santa Maria della Scaletta
Caso di infezione da virus West Nile, il primo registrato nel nostro territorio a Casola Canina.
Un uomo di 76 anni è ricoverato all’ospedale di Imola, in prognosi riservata, con una forma
neuro-invasiva.
West Nile L’infezione da virus West Nile (WNV), trasmessa all’uomo da zanzare del genere Culex (zanzara comune), decorre in modo asintomatico nella maggior parte dei casi, ma può anche presentarsi con febbre, cefalea, e altri sintomi lievi a risoluzione spontanea o, sporadicamente, manifestarsi con forme più gravi che interessano il sistema nervoso centrale (meningite, meningoencefalite). Il virus può essere pericoloso soprattutto in pazienti già debilitati.
Il virus West Nile è endemico, ovvero presente in maniera stabile, nella nostra Regione e in
quelle del bacino padano. Il suo ciclo di moltiplicazione si sviluppa fra alcune specie di uccelli
e le nostre zanzare comuni (Culex spp.). L’uomo, come pure i cavalli, viene occasionalmente
infettato tramite punture di zanzare e non è in grado di trasmettere l’infezione ad altre zanzare,
né ad altre persone.
Nel corso del 2024 (dati aggiornati al 15 agosto ndr) sono stati segnalati in Italia 99 casi
confermati di virus West Nile; di questi 60 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (36
Emilia-Romagna, 14 Veneto, 4 Friuli-Venezia Giulia, 2 Puglia, 1 in Lombardia, 1 Calabria, 2
casi di importazione). Tra i casi confermati sono stati notificati 4 decessi (2 Veneto, 1 Friuli-
Venezia Giulia, 1 Emilia-Romagna). La sorveglianza veterinaria attuata su zanzare, cavalli,
uccelli stanziali e selvatici, ha confermato la circolazione del virus in 33 province nelle regioni
Abruzzo, Toscana, Puglia, Veneto, Friuli-Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Marche e
Lombardia.
Prevenzione
Al fine di monitorare la circolazione del virus West Nile, è stata attivata, come ogni anno, una
sorveglianza integrata entomologica (sulle zanzare), veterinaria (su cavalli e volatili) e umana.
per rilevarne precocemente la presenza e stimare opportunamente i rischi sanitari associati. A
questo si aggiunge un controllo preventivo sulle donazioni di sangue, organi e tessuti. Il piano
regionale per il controllo arbovirosi 2024 (tra cui è compreso il virus West Nile) prevede una
gradualità delle azioni di prevenzione e controllo definite dalla base di livello di rischio che
emerge dai sistemi di sorveglianza integrata. Attualmente il nostro territorio è considerato a
livello di rischio 2, con una probabilità di epidemia considerata bassa/moderata.
In questa situazione l’azienda sanitaria: ha attivato un piano di comunicazione sulle misure di
protezione personale dalle punture di zanzare; ha attivato i provvedimenti di controllo sulle
donazioni; verifica e ricerca i casi, svolge indagine epidemiologica per valutare il luogo di
probabile esposizione.
I Comuni proseguono l’ordinaria attività di disinfestazione in area urbana, in particolare nelle
tombinature pubbliche; potenziano gli interventi comunicativi sull’opportunità di proteggersi
dalle punture di zanzare.
I soggetti pubblici e privati gestori di manifestazioni che comportano il ritrovo di molte persone
nelle ore serali in aree all’aperto effettuano interventi straordinari preventivi con composti
adulticidi per l’intera durata delle manifestazione.
È fondamentale la collaborazione tra Ausl, Comuni e cittadini. Questi ultimi possono
intervenire adottando tutti gli accorgimenti necessari per evitare la proliferazione delle zanzare.
I siti a rischio di infezione da zanzare nelle aree pubbliche rappresentano, infatti, solo il 30%
del totale, mentre il rimanente 70% delle zone a rischio è di proprietà privata.
In questo senso è importante l’uso di prodotti larvicidi nelle aree esterne private da aprile a
novembre (è necessario ripetere il trattamento dopo ogni pioggia abbondante) e secondo le
indicazioni riportate sulla confezione. In giardini, cortili, balconi e più in generale in tutte le aree
esterne sono utili alcuni accorgimenti, quali la rimozione dei ristagni di acqua dai sottovasi o
dalle grondaie, la copertura dei contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana, lo svuotamento
di piscinette ed altri giochi d’acqua dopo l’uso, la rimozione degli sfalci d’erba. Ulteriori e più
complete indicazioni sono disponibili al link regionale: , costantemente aggiornato dal Gruppo tecnico regionale per la prevenzione delle arbovirosi.
La Culex si muove al crepuscolo e si consiglia ai cittadini di utilizzare repellenti efficaci, che
vanno applicati sulle parti scoperte del corpo rispettando dosi e modalità riportate nelle
istruzioni in etichetta. I cittadini che si recano in zone rurali o comunque all’aperto nelle ore
serali dovrebbero considerare l’uso di repellenti a base di DEET (dietiltoluamide). Questo
principio attivo è uno dei più efficaci nel respingere zanzare, pappataci e altri insetti ematofagi.
La concentrazione ideale di DEET per un’efficace protezione varia tra il 20% e il 30%, a
seconda della durata di esposizione necessaria. Tuttavia, è importante applicarlo
correttamente seguendo le istruzioni, evitando il contatto con mucose e ferite aperte e tenendo
conto di eventuali controindicazioni (ad esempio evitandone l’uso in bambini molto piccoli). Per
evitare le punture è consigliabile vestirsi possibilmente con colori chiari, indossare pantaloni
lunghi, maglie a maniche lunghe. In casa utilizzare zanzariere, condizionatori o apparecchi
elettroemanatori di insetticidi liquidi o a piastrine (ma sempre con le finestre aperte).
L’installazione di sistemi di condizionamento non solo contribuisce al comfort, ma riduce
l’umidità, creando un ambiente meno favorevole per la proliferazione delle zanzare.
La prevenzione resta l’arma principale per ridurre il rischio di punture. La consapevolezza dei
comportamenti corretti, come l’uso combinato di barriere fisiche e repellenti e la corretta
gestione delle aree esterne, permette di ridurre sensibilmente l’impatto di questi insetti,
salvaguardando il benessere e la salute delle persone.
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