L’appello a laltraimola.it di Rosi, figlia del signor Giancarlo Pari, scomparso da Rimini il 3 giugno scorso.
L’uomo, che soffre di una lieve forma di Alzhaimer, potrebbe essere salito su un treno in transito nel bolognese. Ma non c’è nessuna certezza. Ex macchinista di treni regionali, potrebbe essere salito su un treno che compie la medesima tratta dei treni che un tempo conduceva – secondo i famigliari – proprio diretto verso Bologna o Ferrara, ma ogni ipotesi è al vaglio. L’uomo è stato cercato ovunque nella zona del riminese senza nessun esito.
“Non si sa se e per quale destinazione mio padre abbia preso il treno; nelle stazioni di Rimini e Miramare non sono purtroppo ancora state visionate le telecamere; le ricerche sono partite in ritardo, 48/50 ore dopo” – La signora Rosi, figlia di Giancarlo Pari, ricostruisce cosi l’attuale situazione con un po di amarezza – “Noi abbiamo fatto denuncia subito, 7 ore dopo la scomparsa e dopo averlo cercato noi , immediatamente. A una cert’ora siamo andate in questura a Rimini ..Mio padre” – ricostruisce la signora Rosi– “ha trascorso di fatto due giorni in libertà assoluta, potrebbe essere salito su un treno, ma consideriamo che da Rimini ne partono fino a Innsbruck e anche fino a Taranto.“
Mi sono appuntata tutte le fermate e le tratte dei treni con partenza da Rimini” – allarga le braccia la donna – “Ma avendo solo 60-70 euro non pensiamo sia potuto andare troppo lontano, non so nemmeno se sia in grado di fare un biglietto da solo”
LE RICERCHE
Nel riminese, il signor Pari è stato cercato per giorni, anche con il coinvolgimento di nuclei cinofili, sia volontari che quelli delle forze dell’ordine. Ma non è emersa nessuna traccia.
Il pensionato si è allontanato dall’ambulatorio medico dove si era recato per una visita.
L’ex macchinista di Ferrovie soffre di una lieve forma di Alzheimer :
“Ma è il primo episodio di questo genere. Mio padre non si era mai perso prima, ancora guidava la sua auto.” Quando è uscito dall’ambulatorio ha cominciato a camminare senza meta: “ Noi lo abbiamo cercato vicino a casa, l’ambulatorio è nelle vicinanze, è praticamente scomparso davanti a casa sua ; mio padre è uscito arrabbiato dall’ambulatorio e ha perso l’orientamento. Ci rivolgiamo alla Caritas o a quelle associazioni che si occupano delle persone senza fissa dimora, a qualcuno che potrebbe avergli dato una mano.”
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