Quadruplicamento Linea Ferroviaria Bologna-Castel Bolognese, l’incontro online sugli aspetti ambientali: spiegata la motivazione dell’opzione viadotti. Le aperture di RFI dopo le proteste dei cittadini. Conclusa la raccolta firme, verrà probabilmente costituito un Comitato.



“La sua realizzazione che si basa su un “approccio per corridoi” dovrà essere completata e resa pienamente interoperabile entro il 2030.”

Premesso che i tracciati proposti nello studio delle alternative progettuali devono intendersi come “tipologici” anche in termini di tipi di viadotti e delle loro caratteristiche tecniche, come per esempio l’altezza dal piano campagna, la tipologia degli impalcati e delle pile, per la tipologia e la profondità delle fondazioni, ecc.
Nella sintesi dei “vantaggi” della soluzione in viadotto – è stato spiegato nell’incontro online del 5 giugno, secondo RFI – è la soluzione migliore sul territorio, dal punto di vista paesaggistico e percettivo risulta un’opera trasparente rispetto a un elemento continuo che può essere rilevato. La possibilità di adattamento delle luci delle campate in riferimento alle emergenze presenti sul territorio; emergenze sia paesaggistiche che archeologiche, perchè la possibilità di gestire un elemento lineare posizionando in modo ingegneristico le pile, evitando situazioni più sensibili come il fiume, evitare quindi una pila nel pieno letto del fiume: questo il viadotto ce lo permette.
Infine –
sempre circa la volontà di RFI di optare per una soluzione in viadotto -“la garanzia di continuità territoriale nel rispetto della fauna caratterizzante l’area interessata.Chiaramente un viadotto risulta completamente attraversabile da micro e macro fauna e rispetto a una soluzione in rilevato che comporterebbe l’individuazione specifica di passaggi faunistici puntuali, invece questa soluzione permetterebbe da Bologna a Castel Bolognese un attraversamento continuo.


L’INTERVENTO DI ARMANDO MARTIGNANI – PROMOTORE RACCOLTA FIRME
“Noi abbiamo avviato una raccolta firme, anche RFI sarà al più presto informata ed esibiremo il risultato che abbiamo ottenuto. Diciamo che al momento si sono espresse frazioni, dove c’è uno sgomento incredibile nei confronti di questa cosa, c’è una fortissima disponibilità a firmare. Non siamo per ‘il No, non si fa niente’, siamo per rivalutare il discorso del vecchio sedime, e comunque evitare che le tre opzioni che sono state progettate siano questo scempio che può produrre forti e gravi ripercussioni su abitazioni, attività, agricoltura e contesto sociale. La raccolta firme triplicherà” – annuncia – “e stiamo parlando di numeri rappresentativi”
MARCO PILLON, coordinatore degli incontri online, IN RISPOSTA: “Si sta sviluppando il dibattito: il tema è presente e lo si sta prendendo in considerazione; bene le firme,le cose dette negli incontri hanno già avuto degli effetti, i tracciati sono delle indicazioni, capisco lo sgomento, capisco la paura dei territorio: il tentativo è di arrivare a un’opera condivisa possibilmente con il territorio”.


INFO UTILI
L’investimento è finanziato con la Legge di Bilancio 2022 (Art.1 comma 394) e successiva rimodulazione come da Legge di Bilancio per il 2024 (l.213/2023). Il progetto è inserito nell’aggiornamento 2023 del Contratto di Programma 2022-2026 – Parte Investimenti tra RFI e MIT “Velocizzazione e Potenziamento linea ferroviaria Adriatica 1^ fase”.

Il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali della tratta Bologna-Castel Bolognese, oggetto del Dibattito Pubblico, si è concluso nel 2023 e i relativi esiti sono stati condivisi con la Struttura Tecnica di Missione del MIT e con la Regione Emilia-Romagna.

Gli esiti del Dibattito Pubblico saranno valorizzati nello sviluppo del Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica (PFTE), a valle del quale, tra il 2024 e il 2025, sarà avviata la relativa fase di iter autorizzativo.

Per l’intervento sono state analizzate tre ipotesi di tracciato in variante. Le alternative 1 e 2 hanno una lunghezza di circa 35 km, quasi totalmente in viadotto e circa 6 km in rilevato.

L’alternativa 3, che prevede anche la realizzazione di due scavalchi autostradali, si estende per circa 37 km, per la quasi totalità in viadotto e per circa 6 km in rilevato.

Tutte le soluzioni prevedono, nel tratto in rilevato, la realizzazione di un nuovo posto di movimento.