“Parlare di cementificazione è assolutamente fuori luogo” Inizia così il messaggio comparso nelle salette del Centro Sociale La Tozzona, che fa riferimento alle nuove strutture sportive che sorgeranno nei dintorni. “Quando si parla, come in questo caso, di centri sportivi e culturali, spazi sociali e aggregativi, per quanto riguarda la preoccupazioni di carattere ambientalista , è bene ricordare che la città di Imola possiede una percentuale elevatissima di verde pubblico, in relazione alla popolazione circa 65mq per abitante” – continua il testo a firma Tozzona – “media molto piu alta di quella regionale e nazionale, disponibilità che tra l’altro aumenta continuamente”.
Il progetto”
– si apprende – “non limita assolutamente la possibilità di disporre di aree verdi per attività ludiche e sportive, gratuite e non gestite da privati.
L’eventuale campo da calcio non sarà cancellato” – precisano – “ma semplicemente spostato di una cinquantina di metri e predisposto a carico dei volontari del Centro Sociale. In un secondo momento al campo da calcio si aggiungerà anche un campo da basket aperto a tutti, incrementando gli spazi liberi disponibili per i ragazzi. I nuovi spazi” – aggiungono – “saranno disponibili anche per gli studenti dell’IC7”.
Inoltre, fanno sapere dalla Tozzona “nessuna privatizzazione. L’area resterà del Comune e i costi saranno coperti dalle associazioni sportive. I terreni e gli impianti che saranno costruiti da parte dei privati saranno semplicemente dati in concessione per un periodo limitato che potrà essere rinnovato o meno. Si tratta dunque” – chiosano – “di un’opportunità per accrescere il patrimonio pubblico in campo sportivo e ricreativo. Il progetto non va a penalizzare nè il verde ne gli spazi da gioco liberi.” E nel campo da basket previsto che sarà aperto a tutti, concludono dal CS –“verrà messo a disposizione della scuola e della protezione civile nel caso di calamità naturale”.
Nel frattempo, pare che il Comitato Agorà Montericco stia valutando l’opportunità di un ricorso al Consiglio di Stato. Sembra che in questo senso, vi siano alcune sentenze che darebbero ragione alle istanze promosse dal comitato già oppostosi alla costruzione dell’isola ecologica Montericco.