Imola. Gli strascichi della perdita del mondiale Superbike sul Santerno continuano. E i Moto Club imolesi, come anticipatamente annunciato, hanno deciso di reagire al sospetto di un futuro che vedrebbe un potenziamento dell’attività delle auto in autodromo, lasciando meno spazio, o quasi del tutto azzerandolo, all’attività delle due ruote.
Il Moto Club Racing #96, Moto Club Imola e Moto Club Santerno C.Costa, firmano così un documento congiunto con alcune proposte da sottoporre ai vertici di autodromo e amministrazione comunale.

Tra le richieste cardine, appare la proposta di indire alcune date “da riservare ad alcune manifestazioni gestite dai tre Moto Club imolesi”, da tenersi ovviamente in autodromo.
Inoltre, le tre realtà dedicate all’attività motociclistica imolese, chiedono di “riconoscere i Moto Club imolesi come realtà politica consultiva in grado di collaborare sulle scelte delle attività sportive motoristiche dell’autodromo.”
E la richiesta più provocatoria, che di certo non farà piacere a residenti e Comitati, ovvero quella di “intervenire presso le opportune sedi al fine di modificare il D.P.R. 3 Aprile 2001, 304. In particolare auspicheremmo un ricalcolo delle emissioni sonore più favorevole allo svolgimento delle attività in pista e” – concludono – “di aumentare il numero di giorni in deroga.”

Nel testo, i tre Moto Club ricordano i fasti del passato che videro al centro dell’Enzo e Dino Ferrari le due ruote, sottolineando come l’impianto del Santerno “sia nato per il motociclismo e solo in un secondo momento ha ospitato le corse automobilistiche”.
L’Enzo e Dino Ferrari – ricordano – “è stato sede di gare leggendarie nella storia, fra le quali la 200 miglia, la Coppa d’Oro Shell, Gran Premio delle Nazioni (conosciuto attualmente come mondiale MotoGp), la Nation Cup AGV, varie gare di Endurance e le Superbike.”