SANITA’, MARCHETTI (LEGA): “CAU NEL VECCHIO OSPEDALE DI IMOLA LONTANO DAL PRONTO SOCCORSO: CHE SENSO HA?”

BOLOGNA, 10 OTT – “Che senso ha introdurre un Centro di assistenza urgenza nel vecchio ospedale di Imola, lontano dal Pronto soccorso? La sensazione è quella di essere di fronte all’ennesima operazione “fumo negli occhi”, un pretesto per depotenziare i Pronto Soccorso esistenti”. Lo dice il consigliere regionale della Lega, vicepresidente commissione Sanità, Daniele Marchetti che spiega: “Stiamo monitorando la situazione che si sta delineando in merito al riordino imolese delle urgenze territoriali. Questa operazione rientra nell’ambito della riorganizzazione regionale della rete dell’emergenza-urgenza, con l’introduzione dei cosiddetti Cau, strutture destinate a gestire le casistiche a bassa complessità.

Ma ci chiediamo: questi nuovi centri saranno davvero efficaci? O diventeranno semplici ‘bluff’ in alcune aree, o peggio, un pretesto per depotenziare i Pronto Soccorso esistenti? Speriamo vivamente che Imola non subisca questo tipo di destino”.
Pare ormai deciso che il futuro Cau di Imola verrà collocato presso l’ospedale vecchio. “In tal caso – attacca il leghista – saremmo di fronte a una mera operazione di facciata. Collocare il Cau lontano dal Pronto Soccorso dell’ospedale nuovo sarebbe una scelta inefficace”.
“Un cittadino non può, e non dovrebbe, decidere in anticipo se rivolgersi al Cau o al pronto soccorso: sarebbe come partire da casa con la diagnosi già in tasca, la qual cosa è evidentemente improbabile nei fatti ”.
“Riteniamo – propone il consigliere – che una soluzione più efficace sarebbe quella di istituire una struttura, ispirandosi ai vecchi progetti di ambulatori per codici bianchi e verdi, adiacente al Pronto Soccorso, soluzione da noi condivisa e auspicata da sempre. Questo garantirebbe un autentico supporto, evitando la creazione di strutture parallele e potenzialmente superflue. Chiediamo dunque alle istituzioni locali chiarezza, perché il nostro territorio merita risposte concrete e soluzioni efficaci, non mere operazioni di facciata inutili e dannose” conclude il vicepresidente della commissione regionale Sanità.