Imola. Mentre il Conami investe 4 milioni per la riqualificazione della tribuna ecologica della Tosa,che potrà tornare ad ospitare il pubblico, anche il vecchio ponte sul Santerno è in attesa di conoscere quale futuro lo attenderà.
Erano gli anni ’60 quando il Comune di Imola progettò e costruì il ponte che collegava Via Tiro a Segno a Via Codrignano. Fino ad allora si poteva passare tranquillamente dall’interno, quando ancora il circuito era aperto al traffico urbano. Ma col progresso del circuito e la conseguente chiusura alle auto, il nuovo collegamento sulla chiusa del Santerno appariva improcastinabile.

Fino agli anni ’90 la passerella non era dotata di impianto semaforico. Negli anni le dimensioni della carreggiata sono rimaste invariate: nonostante la carreggiata sia strutturata su una corsia unica però, è assodato come sia impegnata talvolta anche da mezzi pesanti, che transitano ugualmente dal ponte. Inoltre, se contiamo l’aumento di pedoni e di biciclette che non possono fruire di una corsia a loro dedicata, la percorrenza durante il giorno appare ancora più tortuosa.
Per questo, anche il Comune potrebbe probabilmente prendere in considerazione, nei prossimi anni, un investimento volto a un rinnovo del ponte. Che può essere un miglioramento con espansione di carreggiata, piuttosto che un’infrastruttura ex-novo, scelta forse più costosa ma lungimirante.


LO STUDIO – I PROBLEMI E LA MANUTENZIONE
Nel 2019 il Comune commissionò uno studio per accertarsi delle condizioni e della conservazione del manufatto. Nel rapporto di ispezione non emerse nessun evidente segno di instabilità della struttura, però in alcuni punti della cosiddetta “spalla” venivano evidenziate percolazioni, efflorescenze e crescita di patina biologica.

Si evinse come le pile del ponte presentassero locali ammaloramenti sulle fasce esterne. SI consigliava di installare dei pluviali e di risanare le superfici ammalorate. Nelle barriere, che presentavano segni di impatto, in alcuni punti non erano provviste di montanti. La pavimentazione presentava diffuse fessurazioni e una significativa usura.
Le condizioni del ponte, nello studio complessivo, si attestavano al LIVELLO 3 , ovvero un livello di esercizio con criticità non strutturali. La valutazione del manufatto si attestò tuttavia su un livello di sufficienza, in cui venivano consigliati diversi interventi per far sì che la situazione non peggiorasse col passare del tempo. Gli interventi consigliati erano il risanamento delle pile e degli appoggi, con installazione dei pluviali: la sostituzione delle parti delle barriere impattate, con sostituzione dei corrimani, infine la bonifica della pavimentazione.