Si alleggeriscono i tempi d’attesa delle visite specialistiche ambulatoriali nel territorio coperto dall’Ausl Imola. Dopo le polemiche e le promesse dell’azienda di invertire la tendenza, il monitoraggio indica tempi notevolmente migliorati per diverse specializzazioni che, fino a qualche mese fa, non riuscivano a rispettare gli standard medi di attesa. Un tema che ha fatto preoccupare non poco, specialmente dopo la pandemia, la quale ha contribuito a far slittare, se non a congelare, i tempi delle visite : tuttavia, i vertici organizzativi di Viale Amendola sono riusciti a riorganizzare un complesso ingranaggio grazie a diversi interventi congiunti.

Oculistica e urologia ad esempio, nel gennaio del 2023 hanno soddisfatto al 100% la media dei tempi di attesa in rapporto alle prenotazioni. Stessa cosa Cardiologia (con ben 395 prenotazioni nel solo mese di gennaio), endocrinologia e ortopedia, oncologia e neurologia.
Sotto la media dei tempi d’attesa soltanto colonscopia, tac all’addome e ecografia capo e collo.
Ma come è stato possibile, al momento, riuscire a diminuire i tempi d’attesa ?
L’AUSL Imola ci ha spiegato che le componenti sono molteplici.

“Si è lavorato – e si sta lavorando continuativamente perché questo è un settore dinamico – sulla gestione del mix (l’ordine in cui le esplicito ha un senso di priorità):”

– appropriatezza prescrittiva 

– presa in carico dei pazienti da parte degli specialisti (nel caso siano necessari controlli periodici o approfondimenti la prescrizione degli stessi viene richiesta allo specialista e non rinviata al mmg)

– ricerca di professionisti per le discipline carenti (leggi reclutamento. Oggi molto complesso per carenza dei professionisti sul mercato)

– richiesta ai professionisti interni di prestazioni in Simil Alp (eseguite fuori dall’orario istituzionale, in libera professione, ma pagate dall’Ausl)

– aumento dell’acquisto di prestazioni dal privato accreditato (laddove possibile sul nostro territorio e in ultima ratio anche al di fuori di esso, ma quanto più possibile in prossimità)

– reti cliniche con altri ospedali pubblici