“Il 24 giugno 2022 sono andata con alcuni esponenti della Lista Civica in Regione presso l’Assessorato alla Sanità perché il progetto di fusione/incorporazione dell’Ausl di Imola sembrava non fosse più un tema di interesse per la politica locale, ma il nostro timore, che ora è diventato realtà, era che  si stesse ‘lavorando’ sotto banco in quella direzione.
Inizia così la ricostruzione di una singolare vicenda Carmen Cappello,in merito a un incontro, fino ad ora mai reso pubblico, che l’ha vista interlocutrice in Viale Aldo Moro – – “Alle nostre precise domande sul futuro dell’ospedale, ci fu risposto che non c’era ragione per pensare ad un depotenziamento dell’ospedale imolese, che -a sentir loro della segreteria dell’assessore Donini- rispondeva appieno ai parametri regionali e che anzi erano in previsione progetti ed azioni di potenziamento delle attività e di alcune specializzazzioni” chiosa l’ex candidata a Sindaco di Imola – ” Quando poi affrontammo il tema della fusione dell’ausl di Imola, ci guardarono con finto stupore, affermando con decisione che la questione non era ‘sul tavolo’ e che per la Regione non vi era alcun progetto politico volto a togliere alla nostra Ausl la sua autonomia.”

“Sono passati solo 6 mesi” – ammette la Cappello“e si scopre dalle parole di questi giorni dell’assessore Donini, che quelle di allora erano bugie. Oggi si scopre addirittura che c’è un tavolo che sta studiando da tempo quella questione che a giugno non era né  sopra né sotto il tavolo.”

L’avvocata si domanda se – “forse in Regione credono che i cittadini possano essere bellamente  ‘presi in giro’  senza patirne conseguenze? Credono forse che gli imolesi dimentichino in fretta e continuino a tollerare promesse al vento e cambi di posizione?”

Inoltre, non risparmia un affondo politico dal momento che “il sindaco Panieri che di quel partito che governa Regione e Città Metropolitana è l’esponente in Comune ha aspettato di essere ‘superato in curva’ dai fatti e dal suo collega Lepore per accorgersi di dove si stava portando la nostra Ausl?

“Oltre a fare interviste” – lancia una provocazione – “per comunicarci la sua ferma opposizione, ci dice chiaramente come intende muoversi per rimediare alla colposa inerzia che fino ad oggi l’ha colpito? Ha una vaga idea di cosa fare per salvare il salvabile, visto che in questi due anni e mezzo, nonostante la sua delega alla sanità e la vicepresidenza della Ctts non è stato in grado di far cambiare rotta ai signori della sanità bolognese?”

“Come cittadina imolese “– conclude la Cappello – “posso solo augurarmi che qualcosa venga messo in campo per fermare questo progetto. Se cosi non sarà, io e credo non soltanto io, ma molti imolesi, se ne ricorderanno alla prossima occasione elettorale.