Mordano. La bollente discussione su Florim miete una prima vittima illustre. L’agnello sacrificale della vicenda è Federico Squassabia, ormai ex assessore all’ambiente nonché ex vice-sindaco, che lunedì scorso ha ricevuto comunicazione di ritiro di tutte le deleghe da parte del Sindaco mordanese Tassinari.
Squassabia, che tra l’altro faceva parte del Comitato Borgata Chiavica, è stata la “mosca bianca” nella votazione in consiglio in merito alle modifiche proposte da FlORIM, mantenendo di fatto la linea ambientalista assunta prima della sua elezione ad assessore. La sua posizione aveva acceso un faro nel buio, in un’operazione che avrebbe rischiato di passare in sordina e che ora farà discutere non poco.
Nell’atto di revoca firmato dal Sindaco Tassinari si apprende che Squassabia, durante l’ultima seduta della Giunta, avrebbe – “travalicato i limiti di un legittimo diritto di critica, usava insistentemente espressioni e toni aggressivi nei confronti del Sindaco accusandolo di aver volontariamente omesso alcune informazioni o di aver trasferito informazioni errate“. Il testo continua nel ricostruire la condotta dell’ex Assessore all’ambiente – “che negli ultimi mesi tale comportamento aggressivo, ostativo e non rispettoso delle opinioni espresse dal Sindaco e di parte della Giunta, a tratti con riferimenti offensivi e minacciosi, si è verificato in diversi incontri anche in occasioni di di riunioni pubbliche..”–
Ma l’ormai ex esponente di maggioranza rispedisce al mittente tutte le accuse – “Nella scena io ero seduto e discutevo in maniera animata, il Sindaco si è alzato in piedi ed è andato via. Trovo questa ricostruzione della vicenda alquanto strana. Alla fine.. E’ tutto un modo, abbastanza squallido, per screditarsi e liberarsi di me” – rielabora amaramente Squassabia
– “si continua a parlare dei modi e non della sostanza; è vero, c’è stata una discussione accesa ma nessuno ha utilizzato toni minacciosi con peraltro aggressività. Tutte le discussioni politiche sono accese”. Il merito della vicenda di cui parlare- sottolinea l’esponente di Un Comune una Comunità – “erano le questioni inerenti lo stabilimento, da cui, a tal proposito, sono venuto a conoscenza dall’esterno e non dall’interno.”–
Secondo Squassabia – “la mancanza di trasparenza sulle problematiche Florim emerse in questi due mesi” – ci tiene a ribadire – “non solo la questione dello sversamento di liquido industriale in un canale di scolo che è stata prima minimizzata, ma anche l’assenza di risposte ai cittadini che chiedevano informazioni , rimandandoli a fare richiesta formale all’URP. Ma neanche nulla sull’avaria a un post combustore avvenuta tra fine novembre ed inizio dicembre ove la ditta , nonostante il divieto di produrre a post combustori fermi, avrebbe continuato a farlo…”
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