Capolista e fondatrice di Emilia-Romagna Coraggiosa, eletta con record di preferenze in Regione, dopo poco più di due anni ha dato le dimissioni dalla Giunta Regionale, ove ricopriva il ruolo di Vice-Presidente, per poi candidarsi con grande successo di voti, in Parlamento.
La Schlein, parlando di Coraggiosa, aveva dichiarato essere “l’unica lista ecologista, femminista, di sinistra dentro la coalizione che ha sostenuto Bonaccini, non era una responsabilità da poco”.
Il boom del movimento politico è spiegabile nella risposta che questa lista ha voluto restituire a quell’elettorato allontanatosi dal PD per svariati motivi, il quale, in questa nuova entità, trovava risposte ecologiste, riformiste, basate sulle politiche sociali.
Con le dimissioni della Schlein queste risposte potrebbero essere state disattese. Anche perché ora, “lady preferenza” si ritrova in corsa per la segreteria nazionale PD, disattendendo chi ha votato Coraggiosa (e non PD) alle Regionali. Senza nemmeno essere tesserata nei Dem: infatti come ha scritto il Manifesto, se vorrà candidarsi alla segreteria nazionale, dovrà prendere la tessera dem entro fine gennaio.

Sui territori tanti volontari hanno creduto alla lista rosso-verde, facendo sì che il fenomeno avesse ripercussioni positive anche nelle conseguenti elezioni amministrative nei vari comuni.

Come ha giustamente ricordato Franco Bassi, fondatore del Circolo Arci Fuori Orario,“le politiche dell’Emilia Romagna in questi due anni e passa non mi sembrano essersi particolarmente distinte per l’attenzione all’ambiente, com’era nei principali obbiettivi della formazione da lei condotta, e che senza di lei, per quanta stima abbia negli altri due consiglieri eletti, Coraggiosa non conterà proprio più nulla in regione “.

Il voto e l’impegno dei volontari di Coraggiosa è servito unicamente a riconfermare e rafforzare il presidente Bonaccini? Continua l’esponente di Coraggiosa spiegando che “le nefaste politiche cementificatrici del suo partito in Emilia Romagna e tutto quel che abbiamo raccontato in campagna elettorale sono state delle effimere illusioni??”

Ormai chiedere scusa ai propri elettori non va più di moda (è mai andato di moda?) ma purtroppo viene il sospetto che questa entità politica sia servita esclusivamente come trampolino per Elly la quale ha giustamente ambizioni politiche e molto consenso: è giusto che non lo disattenda. Non era forse il caso di organizzare meglio un passaggio di consegne di leadership? Chi sarebbero gli eredi della Schelin in grado di dare continuità all’organizzazione in vista dei prossimi appuntamenti elettorali?
Se per la Schlein la corsa al Nazareno sembrava in discesa, per facilitare la sua candidatura il partito potrebbe esser costretto alla modifica dello statuo: oggi, sabato 19 novembre, a Roma si tiene l’Assemblea nazionale del Partito democratico. All’ordine del giorno anche queste modifiche dello Statuto che dovrebbero permettere agli esterni di correre.