Secondo quanto riferisce la sede locale dell’associazione contro le mafie LIBERA, sarebbe stata notificata una nuova interdittiva antimafia nei riguardi della AD LOGISTICA, azienda di trasporti della famiglia De Sarlo, impero della logistica specializzato nel trasporto di rifiuti speciali e non.
È il secondo provvedimento amministrativo di questo genere per la famiglia originaria di Battipaglia, che ha da poco rilevato l’Imolese Calcio. Il prefetto ha quindi bloccato i camion di “Ad Logistica”, anche il sito internet al momento non è visibile.

La complessa vicenda è seguita da alcuni periodici campani, come ad esempio “Occhio Notizie,” che spiega come le origini di questa nuova interdittiva farebbero riferimento al mese di marzo, quando il Comune di Scafati e la Città metropolitana di Napoli “hanno avanzato una richiesta d’informazione antimafia a Palazzo del Governo prima di stipulare dei contratti con Ad.” Lo scorso 27 maggio i commercialisti salernitani amministratori dell’azienda, hanno reclamato la revoca della vecchia interdittiva. 

Non solo Occhio Notizie, ma anche altri giornali avevano approfondito le vicende che ruotavano attorno ad Ad Logistica, come si legge sulle pagine del Mattino, che avevano parlato della vecchia interdittiva antimafia recapitata appunto ai De Sarlo, al termine di una indagine svolta dai Carabinieri e coordinata dalla procura Antimafia di Salerno: “

“Il fulcro dell’indagine era Antonio De Sarlo, marito di Giulia D’Andrea, figlia di Cosimo, esponente del clan De Feo della Piana del Selesi apprende dal Mattino –La società che si occupa del trasporto dei rifiuti lavorati dallo stir di Battipaglia all’inceneritore di Acerra, è collegata alla Gap anche questa riconducibile a De Sarlo, ed avrebbe acquistato nel 2018 da alcuni imprenditori riconducibili alla famiglia Meluzio, vicina al clan Maiale, un ramo d’azienda che riguarda lo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Pertanto la procura aveva ipotizzato un presunto controllo del ciclo dei rifiuti da parte delle famiglie De Sarlo e Meluzio.

SECONDO L’ANTIMAFIA però l’appertenenza “mafiosa” non era stata dimostrabile e documentabile
come spiega
“dietro le quinte di questa società ci sarebbero stati personaggi che avevano avuto qualche “incidente” con la giustizia e che quindi, secondo gli inquirenti, avrebbero mascherato la propria presenza attraverso dei prestanomi procedendo anche all’acquisizione di quote di altre società che sono poi state dichiarate fallite – condizioni che avevano portato il prefetto di Salerno a denunciare il rischio di permeabilità mafiosa all’interno delle due srl tra loro collegate. La motivazione dei giudici, invece, facendo un ex excursus giuridico della vicenda, sulla base di alcune sentenze delle sezioni unite della Cassazione, quindi alla luce della memoria delle difese e della prefettura, ha ritenuto non documentabile l’appartenenza mafiosa di De Sarlo e, per questo, sospeso l’interdittiva cominciata nel 2020″

Ora dunque, come ha rilanciato LIBERA, è pervenuta una nuova interdittiva antimafia, che avrà i suoi sviluppi nei prossimi mesi.