Sfogliando i giornali l’opposizione più dura sul tema della sanità, del covid e dei focolai, la conducono consiglieri esenti dalla commissione interessata. Per quale motivo? Apprendiamo che Simone Carapia nell’ultimo consiglio comunale del 7 gennaio, ha chiesto ulteriori spiegazioni sui focolai sfociati nel nostro comune ma non ha ricevuto adeguate spiegazioni. Addirittura, il Direttore AUSL Imola Andrea Rossi ha descritto l’operato dell’opposizione in una “polemica da fare fra i banchi della politica, ma che non ci faccia perdere tempo”. Simone Carapia ha risposto al Direttore della nostra Ausl definendo le sue dichiarazioni “inaccettabili”.

Ma Rossi in quest’ampia intervista al Corriere Romagna ha chiesto anche alla politica di non fare processi (ma sono morte decine di anziani in struttura) quasi trovandosi costretto a fare scaricabarile nei confronti di Seacoop, invitandoli praticamente ad assumersi le loro responsabilità. Anche i giornali hanno le loro responsabilità: l’assenza di inchieste, ma piuttosto interviste senza contraddittorio, durante una situazione del genere, ci fanno ben capire in quale “quadretto” di piccole botteghe, di amicizie e di favori ci troviamo. Tornando al tema: è la prima volta che le due realtà – Seacoop e Ausl – si trovano contrapposte pubblicamente sul tema. La gente vuole capire cosa sia andato storto e chi abbia sbagliato in ospedale e in via Venturini: tuttavia alle nostre orecchie arriva sempre un’ondata di parole di circostanza – nei confronti di parenti e cittadini – che non fa presagire certo bene. Nel peggiore dei casi abbiamo anche visto un distacco glaciale da parte della maggioranza nei confronti delle povere persone che hanno pagato con la vita questa pandemia – ricordiamo quando Dino Bufi comunicò in diretta, in consiglio comunale, la morte di un’operatrice sanitaria, e le conseguenti reazioni dei colleghi. Non vorrei che questi “turisti della politica” diventino anche complici e correi a un disastro sanitario sul quale non deve pagare chi non ha colpe. Non solo: Rossi esclude anche che pazienti positivi, da strutture AUSL abbiano mai fatto ingresso in Via Venturini. E quindi, il colpevole sarebbe soltanto Seacoop? Chi dovrebbe accertare le responsabilità? Per fatti molto minori se n’è fatta un’inchiesta. Alla fine, non è che forse il male minore sia trovare un agnello sacrificale nella coop (già estromessa da Cà Vaina) per salvare capra e cavoli , politica e vertici sanitari? Il discorso è complesso: si vocifera vi siano già pronte cooperative di ben altra parrocchia che sgomitano per entrare in Via Venturini.

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