Attorno a Pasqua, i soci Cavim avrebbero ricevuto lo stato passivo da parte del commissario liquidatore, la “sorpresa” di tutti i soci, ovviamente molto positiva, che a differenza dell’advisors finanziario e legale che aveva seguito la composizione negoziata della crisi (nel marzo 2023 e poi erano successe molte cose, l’azienda era stata acquisita da Poletti) il commissario ha inserito la posizione di tutti gli agricoltori nel cosiddetto “privilegio agricolo”, quindi tutti i soci Cavim che conferirono uva sono stati posti in privilegio, e ciò significa che potranno ricevere , se non il 100% il 90%, del prodotto.
L’adivsors finanziario e legale, avevano infatti inizialmente inserito tutti i crediti relativi al conferimento delle uve da parte dei soci in chirografo, ovvero che avrebbero ricevuto una percentuale molto bassa del loro credito e nessuna.
Ci sarebbero oltre cinque milioni di Euro a disposizione del privilegio, con i conferimenti delle uve, ed è giustissimo che l’agricoltore venga ripagato di quanto conferì. Ed altrettanti, circa cinque milioni, in chirografo. Caviro avrebbe dovuto pagare a Cavim pare due milioni circa, il sequestro della finanza aveva visto poco più di due milioni che sarebbero tornati disponibili al proprietario, e poi c’erano diversi incassi ancora da effettuare (circa 700.000 Euro di magazzino) quindi i privilegiati potranno ricevere tutto. Questo viene quindi a salvaguardia del comparto agricolo imolese per quello che erano i soci Cavim.
LA VENDITA A POLETTI
Ci fu un gruppo che si schierò a protezione degli agricoltori che si oppose alla chiusura della composizione negoziata della crisi che vide poi la “svendita” a Poletti a 2,8 milioni: non venne tuttavia chiusa la composizione negoziata, perche non vennero approvate le cifre da parte dei creditori.
Poletti, aveva acquistato prima della composizione negoziata della crisi, a un valore quindi bassissimo, ma sopratutto ci sarebbe stata un autorizzazione del tribunale di Bologna che parlava di 3,8 milioni, un’offerta di Ermes pare per sei milioni, un’offerta da parte di Agrintesa pare di 4,5 milioni (che poteva essere anche alzata), invece era stata fatta vendere l’azienda per soli 2,8 milioni. A questo punto, potrebbero esserci ulteriori sorprese.
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