“Ciò che sarebbe interessante conoscere, che non è stato detto, è il motivo della scelta di eliminare un requisito essenziale dal bando, come quello della moralità. E questo non è stato detto, ci si è girato attorno ma non è stato detto. A dirlo in Commissione I, in merito al caso Caffè della Rocca, è il consigliere Carapia. Per il quale, in sostanza, le decisioni di Area Blu “verrebbero dal Comune. Ci sono delle professionalità in Area Blu ma si vede che c’è qualcosa che non funziona. Corre voce che spesso ci siano azioni comandate direttamente dal Sindaco ; E SUL BANDO DELLA ROCCA Alla principale domanda ha risposto la sentenza del TAR al di là di quello che ha detto l’avvocato. Ciò che manca conoscere se c’è stato un intervento personale ovviamente per interposta persona, da parte del primo cittadino. Si parla di questo in città. Se vogliamo girarci attorno finiamola qui. Più di una volta ho detto che a certi livelli non ci eravamo mai arrivati.
SUI REQUISITI MORALI, il meloniano si chiede perchè “nel bando non furono messe le richieste delle caratteristiche morali. Tale requisito è essenziale in tutte le gare per fornitura di opere, servizi, eccetera, con l’ente pubblico. Abbiamo ovviamente fatto i confronti, e abbiamo visto che giustamente c’era in quelli per Renzo, Dolce Vita, Bar Bacchilega. Proprio grazie a questo mancato requisito, furono esclusi i pakistani nel bar qui sotto. Perchè solo con la Rocca avete fatto così? Tutto questo porta a pensare che questo bando fosse fatto su misura. E a nessuno sfugge, che i consulenti di Mr. Bruce, fossero per la parte economica lo studio Tampieri e per la parte tecnical a Laura Cavina.”
IL COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI IMOLA A MARGINE DELLA COMMISSIONE I