A Imola, come in ogni città esistono dei luoghi decentrati e meno in evidenza, ma pur sempre interessanti, a loro modo. Addirittura questi rioni hanno nomi che ormai in pochi ricordano ma suscitano grande curiosità . Uno di questi può essere il terrazzo che fa angolo tra via Galvani e Via Selice. All’interno, sul lato ferrovia, esiste un piccolo quartiere un tempo chiamato Pincio.
Non sappiamo se sia stato battezzato nello stesso modo dell’omonimo rione che fa parte del quartiere Trieste di Roma, per via del medesimo periodo storico in cui venne costruito.


La zona si snoda da via XXIV Maggio, a partire dalla rotonda di Piazzale Marabini, da dove cominciano tutte le piccole traverse. L’ultima è la caratteristica Via Minzoni, una strada cieca circondata da alberi che fanno ombra a delle villine bifamiliari Liberty, ben tenute. Di dietro, ce ne sono altre indipendenti, davvero belle, con delle siepi di gelsomino che crescono tra le recinzioni. Via Minzoni è senza uscita per le auto, ma si può accedere a piedi o in bici, finendo sul marciapiede che conduce fino al caratteristico terrazzo rialzato di Viale Galvani il quale, come ci ha ricordato un lettore, é la copertura del Canale dei Molini. È il famoso balcone con dei vasi ornamentali in superficie, costruito probabilmente negli anni ’30. È di fatto una ciclabile, che prosegue fino ad imboccare la piccola Via Piave, la quale si ricollega in Via XXIV Maggio. E questo è il cosiddetto “Pincio“; poche case, poste in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, in una piccola oasi di tranquillità, ad eccezione del treno (!).