Abbiamo ripescato un’interessante intervista di Matteo Lepore a Repubblica di qualche settimana fa, dove vengono fatte delle supposizioni sul futuro della Città Metropolitana. Insomma, se ne parla poco ultimamente, ma alla fine, il timore di qualche anno fa che Imola possa diventare un semplice “sobborgo” bolognese, è un po’ la linea che si sta cercando di preparare dalla cabina di pilotaggio bolognese. Secondo Lepore addirittura, il prossimo Sindaco eletto potrebbe già essere “Metropolitano.”
Certo, mancano ancora modifiche legislative a livello nazionale che lo consentano e sostanzialmente servirebbe una riforma che possa rendere Bologna Metropolitana ente di primo grado, in modo da costruire questa sorta di “scissione”. Lepore la chiama “Federazione”, intesa come federazione di Sindaci, ma alla fine, gira che ti rigira, questi Sindaci diventerebbero rappresentanti di entità territoriali, mentre il Sindaco unico quello del capoluogo bolognese. Tranquilli, non ci sarà uno scioglimento dei Comuni, corre ai ripari Lepore “o una maxi-fusione dei Municipi” fa sapere “Una rivoluzione” azzarda anche.
Una rivoluzione che però rischierà di dare beneficio a pochi a scapito di molti. Pensiamo all’indipendenza di Imola e del suo Circondario, allo smantellamento di un’identità e alla storia di un territorio, al suo annichilimento, prima cominciato con lo scioglimento delle province, poi l’arrivo delle Città metropolitane e infine in un passato vicino lo scioglimento dei Comuni.

Se si dovrà votare un unico Sindaco, come sostanzialmente ha riferito il neo Primo Cittadino bolognese, come possono rimanere in piedi i Comuni? Entità territoriali a pensarla male significa quartieri, a pensarla bene circoscrizioni, come avviene per la città di Roma dal 1972.
Ogni Municipio ha un suo rappresentante, eletto con regolare elezioni. Per poter far sì che avvenga questo nel nostro territorio, nei modi presentati da Lepore, occorre una riforma, appunto. Questa scissione verrà votata democraticamente dai cittadini alle urne oppure deciderà tutto la politica?
Come si configura, e in quale posizione si deciderà di collocare la democrazia dei cittadini in queste importanti scelte?
In tutto questo sostanzialmente andrà a consolidarsi la famosa “Area Vasta” dell’Emilia Centrale, per ora “soltanto” rappresentante il luogo dell’integrazione fra le Aziende Sanitarie di Bologna, Azienda USL di Imola, Azienda USL di Ferrara, Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna – Policlinico S.Orsola-Malpighi, Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara e Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna per l’esercizio congiunto di funzioni specifiche e costituisce uno strumento organizzativo “per consolidare e sviluppare le prerogative di autonomia territoriale delle Aziende stesse.”


Imola così, 130.000 abitanti di Circondario, in Area metropolitana conterebbe poco più che un quartiere, a pensarla male, con un’autonomia decisionale sanitaria e politica messa a forte rischio, secondo gli scettici. Da Piazza Matteotti questa autonomia riferiscono che verrà salvaguardata, anzi, pare ci possa essere un potenziamento del S.Maria della Scaletta, con la Casa della Salute che (si spera) andrà ad alleggerire i carichi ambulatoriali di Via Montericco.
Sempre secondo Lepore, verrebbe costituita una Giunta Metropolitana, fatta dai Sindaci degli altri Comuni. In cambio, il Sindaco di Imola diventerebbe Vice Sindaco Metropolitano come prevedibile.
La giornalista di Repubblica, forse anch’essa sorpresa dalle affermazioni del neo Sindaco della due Torri, gli fa notare che -“Le fusioni di Comuni non sono state sempre molto accettate“.

“Occorre un patto tra i sindaci della città metropolitana, con Imola. E vorrei che il Primo Cittadino Metropolitano sia eletto dai cittadini.”

Cosa ne pensa di queste affermazioni il Sindaco Panieri, siamo sicuri gli imolesi accetteranno questa sorta di “declassamento”? Imola potrà fare la voce grossa, con i suoi 130.000 abitanti di Circondario oppure continuerà a rimanere in balia delle scelte di Palazzo d’Accursio e Via Aldo Moro?

A Lepore era stato anche chiesto se il Nuovo Sindaco verrebbe eletto direttamente dalla Bologna Metropolitana.
“Sì” aveva risposto “vorrei che il prossimo sindaco metropolitano fosse eletto direttamente, dall’appennino alla pianura.
E Imola eleggerà il Sindaco della Bologna Metropolitana?
“Sì, anche Imola ne fa parte.” spiega Lepore “E bisogna coinvolgere il circondario imolese e il sindaco di Imola, che incontrerò nei prossimi giorni, perché Imola è un asset fondamentale del territorio nei prossimi anni. Il punto è che questo milione di abitanti della città metropolitana hanno tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri, e il voto è un elemento fondamentale”.