ELECTROSYSTEM IMOLA ENNESIMO ATTO UNILATERALE

Venerdì in piena Conferenza Economica del Circondario Imolese, l’ennesima pec mail foriera di pessime notizie.
Alla lista delle vertenze in corso sul territorio Imolese si aggiunge la Electro System di Imola che apre una procedura di trasferimento collettivo per 34 lavoratori con spostamento dell’azienda da Imola a Lugo ed il conseguente trasferimento di tutti i lavoratori.

“ Electrosystem storica società del nostro territorio, negli anni ha subito numerosi cambi di proprietà ed è stata acquisita nei scorsi mesi dal fondo americano Ibla Capital che è proprietario anche di BWR Power systems che ha sede a Lugo di Romagna.
Motivo per il quale con un atto unilaterale venerdì mattina la proprietà ha comunicato il trasferimento della società Imolese nello stabilimento di Lugo e quindi di tutti i dipendenti in forza.
Una comunicazione alla quale ci siamo già opposti aprendo anche uno stato di agitazione su mandato delle lavoratrici e dei lavoratori.
Riteniamo illegittimo qualsiasi tentativo da parte del gruppo di mettere in condizioni le persone di adattarsi alle modalità aziendali se non condivise, anche perché oggi, come non mai è necessario aprire invece una seria discussione sulla conciliazione vita lavoro.
Qui si và verso la parte opposta.” Comunica Marco Valentini segretario generale della Fiom di Imola.
È assurdo che in questo ultimo periodo si stiano intensificando azioni unilaterali da parte delle imprese, che spesso sono gestite da multinazionali o fondi di investimento.
Quanto accaduto in Electrosystem è l’ ennesima forzatura che scarica sui lavoratori e sulle lavoratrici scelte industriali,che mettono al centro il profitto.” conclude Valentini.

Una vita da podisti, quella che come rappresentanti sindacali dei metalmeccanici stiamo vivendo ultimamente sul territorio, costretti a correre tra una vertenza e l’altra.
Dopo le vertenze che hanno visto la luce nel recente passato a cui igiovedi si è aggiunta l’Enertronica Santerno,
In merito a Electrosystem,dopo l’incontro con l’azienda e la conseguente assemblea con i lavoratori unitariamente abbiamo assunto la prima decisione di avanzare opposizione alla procedura ed indetto lo stato di agitazione del personale.
Attendiamo ora nei canonici 7 gg la convocazione di parte datoriale per avviare la procedura di confronto normativamente prevista.
“ L’ennesima azienda imolese che vuole delocalizzare privando il territorio di un presidio industriale ultra decennale per una mera questione di risparmio nei costi facendo sobbarcare i lavoratori delle relative conseguenze costituite da un aggravio di costi e disagi in termini di orario.
Una scelta unilaterale arrivata come una doccia gelata senza alcuna preventiva comunicazione con una scelta già assunta e che ha previsto prima ancora della comunicazione alle organizzazioni sindacali, la disdetta del canone di affitto dei locali in cui è ubicata l’attività
Un atteggiamento inaccettabile e d’imperio che ovviamente si traduce in un atto ostile e foriero di una pessima partenza per le interlocuzioni durante gli incontri di approfondimento.
Vedremo che atteggiamento assumerà il fondo di investimenti attualmente costituente la proprietà
É ovvio che ci opporremo insieme ai lavoratori a questo atto imposto senza confronto e senza che ne ricorrano le esigenze” dichiara Giuseppe Rago della UILM-UIL di Imola

Liuzza Antonino FIMCISLAMB

L’ennesima comunicazione, l’ennesima PEC è pervenuta ai nostri canali ufficiali: un’altra azienda viene utilizzata dall’ennesimo fondo speculativo, apparentemente solo per scopi di natura commerciale e manovre finanziarie, incurante delle ricadute sull’occupazione.

In una settimana già intensa, con un susseguirsi continuo di vertenze che continuano a registrarsi sul territorio imolese e metropolitano, proprio ieri si è aggiunta la vicenda che riguarda Electro System, azienda storica del tessuto industriale locale. Il fondo, dopo l’acquisizione, ci comunica la volontà di trasferire l’azienda e le maestranze nel Ravennate.

Nonostante si tratti di un trasferimento chilometrico contenuto rispetto ad altre vicende territoriali che hanno visto la chiusura o il trasferimento di aziende verso altri continenti, il gruppo finanziario sottrae con un colpo di penna lavoro ed economia al territorio di Imola, portandola altrove. Non si curano minimamente delle ripercussioni economiche e di carattere sociale che colpiranno i lavoratori che, dal primo di gennaio, si troveranno alle prese con il disagio sia di carattere logistico che economico per raggiungere il nuovo luogo di lavoro.

“Credo sia arrivato il momento di fare fronte comune tra istituzioni e parti sindacali per affrontare seriamente le crisi che stanno colpendo il territorio,” sostiene Liuzza della FIM CISL AMB. “Bisogna fare ulteriori e più incisivi sforzi a riguardo.”

Si contano all’incirca più di 100 tavoli di crisi in tutta la regione. Con l’aumentare delle richieste di utilizzo di ammortizzatori sociali in tante realtà industriali, la situazione desta una profonda preoccupazione sulle sorti dell’occupazione e della tenuta economico-sociale in tutto il territorio.

“Affronteremo nei prossimi giorni anche questa nuova vicenda,” conclude Liuzza, “unitariamente alle lavoratrici e ai lavoratori di Electro System, congiuntamente con i colleghi di Fiom e Uilm territoriali, per tutelare i posti di lavoro e il futuro della comunità.