Il problema dello spopolamento e del calo degli acquisti in centro storico a Imola emerse fin dalla fine degli anni ’70 con la Giunta Solaroli quando avvennero le prime, tiepide proteste dei commercianti e associazioni di categoria come mostra l’articolo in copertina de La Voce del 1978. L’allora Sindaco Solaroli varò un piano di riqualificazione del centro, anche se verso la fine degli anni ’80 la tendenza non riuscì a invertirsi con lo sviluppo delle periferie (Pedagna e Zolino) dotate di tutti i servizi e negozi.
Attorno al 1989 il centro iniziò a scivolare in un limbo sospeso di precarietà anche per via dello stallo della situazione legata al monumento ai Caduti, con diversi interventi rimandati in nome di un riassetto radicale della piazza. Ma anche il venire meno di quelle abitudini di un tempo, come il ritrovo sotto l’orologio, di sensali e di acquirenti interessati a terreni o bestiame. Il cambio delle abitudini e della società, si è riflesso inevitabilmente anche sul nostro centro storico.
Verso l’inizio degli anni duemila emergevano altri importanti campanelli d’allarme legati alla concorrenza di quattro ipermercati, agevolati da maggior facilità di accesso per auto e strade. E quindi, la difficoltà di accedere al centro storico, non era e non deve oggi essere un ostacolo. Seguirono le liberazioni selvagge degli anni novanta, poi le soste a pagamento a dare il colpo di grazia nel disincentivare le persone a popolare il centro.
Negli ultimi tempi, il Comune di Imola, con il riconoscimento dell’HUB urbano da parte della Regione E-R, vuole correre ai ripari nel rilancio del centro storico, anche col nuovo Regolamento per il Decoro urbano, i nuovi bagni pubblici in centro, rigenerazione di piazza Bianconcini. Da tenere d’occhio il funzionamento del nuovo piano sosta (3 ore gratis al parcheggio Cavina, 52 nuovi stalli al mercato ortofrutticolo, 24 nuovi posti auto in centro). I bagni pubblici dovevano essere realizzati già con la riqualificazione del Palazzo Comunale di via Appia, al momento sono presenti solo quelli dal Borghetto ed è troppo poco, è necessario limitare l’accattonaggio aggressivo da parte di balordi e da qualche tempo anche ai tavolini del bar (senza che nessuno dica nulla) e quindi maggior frequenza di Vigili Urbani (Polizia Locale) che in centro sono quasi mosche bianche. Le cose fatte sono sotto gli occhi di tutti, ma quelle da fare sono ancora molte.