Un intervento molto impegnativo quello che ha visto gli agenti del commissariato di Imola sventare il tentativo di suicidio da parte di un uomo classe ’92. Alle 20.45 la centrale operativa riceve una telefonata di una donna che dice che una persona da lei seguita minacciava intenti suicidi, senza specificare dove e quando. L’operatore telefonico della centrale operativa allerta subito una volante a rintraccio dell’uomo, e nel frattempo tenta di richiamarlo al cellulare, ma lui non risponde. La polizia si mette alla ricerca del giovane, originario di Medicina ma residente a Imola, nato nel ’92 e che risulta soffrire di disturbi della personalità.
Dopo vari tentativi, l’operatore della centrale operativa riesce finalmente a mettersi in contatto con l’uomo, prendendo tempo nella conversazione telefonica e cercando di tranquillizzarlo e persuaderlo al gesto estremo. ll giovane nel contempo riferiva di trovarsi su un ponte e riferiva che si sarebbe buttato. L’operatore comunicava così alla pattuglia che l’uomo si trovava su un ponte, che si è rivelato essere quello di via Pisacane dopo le tempestive ricerche della volante. Nel frattempo l’operatore al telefono continuava a farlo parlare, tranquillizzandolo e prendendo tempo. Quando gli agenti della Polizia accorrono sul Pontevecchio, si accorgono che il ragazzo, di grossa stazza, è si trovava già con una gamba oltre la balaustra del ponte, con l’intento di cadere nel Santerno, urlando e minacciando il gesto estremo. A questo punto, il capopattuglia della volante, senza fare intuire nulla, molto rapidamente, ha abbracciato il ragazzo e portato giu dalla balaustra. Lui si dimenava, ma a questo punto giungeva l’altro collega che cercavano di fermarlo e farlo ragionare. Nel frattempo è stato richiesto l’intervento anche del 118, sopraggiunto poco dopo. Una volta arrivato il 118, il ragazzo non voleva salire sull’autoambulanza, e quindi un agente della Polizia è dovuto salire con lui sul mezzo di soccorso. Giunti in ospedale, ha cercato di fuggire dall’ambulatorio dove era stato ricoverato per le cure del caso, ma anche qui viene persuaso , facendogli cosi capire come avesse bisogno di aiuto. Il 32 enne ha accettato inoltre il ricovero con trattamento sanitario volontario e ricoverato nel reparto di diagnosi e cura. La tempestività della Polizia, la sinergia tra l’operatore e la volante, hanno evitato il peggio.