L'Altra Imola
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“Personale carente e sigle autonome che incoraggiano trasferimenti e mobilità”

Imola. Da un preventivo di perdita per 29 milioni circa ad una perdita di bilancio per 11 milioni?
“Non sappiamo se esserne contenti o preoccupati visto il buco che in ogni caso esiste nelle casse Ausl di Imola
” – a dirlo è Giuseppe Rago (UIL Imola), circa l’importante passivo di bilancio dell’ente di viale Amendola che verrà ripianato come sempre dalla Regione Emilia Romagna “così come avvenuto in passato”. Stesso modus operandi con le altre Ausl regionali che chiudono con un passivo totale di 200 milioni di euro: “Nel frattempo la regione ha avviato la politica dei tkt sui medicinali per mitigare, a suo dire, le perdite derivanti dalla mancanza di fondi” – chiosa il sindacalista, secondo cui, in questa ottica e con questi conti in rosso “vediamo sempre più lontano il passaggio di Montecatone da istituto privato a pubblico“. Ma non solo, UIL dubita inoltre che la Regione “abbia in questo momento le forze economiche e la volontà politica di intervenire per una tale acquisizione.
Sul fronte Ausl di Imola, UIL si dice poco tranquilla: “vista la carenza di organici che infittiscono i già pesanti carichi di lavoro dei dipendenti. “ Inoltre, per quanto riguarda proprio l’atavico problema legato al personale, Rago non risparmia una frecciatina ai colleghi non confederali”La ricerca del personale carente non migliora in ogni reparto” – cosa che “vede anche la complicità di sigle sindacali autonome che anzichè favorire la stabilizzazione delle figure in organico ne incentivano invece mobilità e trasferimenti depauperando di fatto il già carente organico” – Insomma, secondo il sindacalista occorre un veloce cambio di passo di tutti gli enti coinvolti “sia Ausl Imola che amministrazione comunale” ma anche “Regione e Governo”. Secondo Rago occorre poi mettere in campo politiche di welfare ed economiche “che invoglino la stabilizzazione del personale sul territorio oltre che avvicinare alla professione i giovani che oggi non hanno molta voglia di intraprendere la professione scoraggiati dal ritorno economico. Un motivo in più” – conclude il coordinatore confederale UIL Fpl – “per continuare a sostenere un rinnovo contrattuale sostanzioso e non con pochi spiccioli che alcune organizzazioni sindacali erano pronte a sottoscrivere”

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