Una strana quanto inquietante abitudine quella che emerge nell’estremo forese imolese. Siamo nell’ampio territorio fra i tre Comuni di Imola, Conselice e Massa Lombarda. Un triangolo di confine che, nelle campagne limitrofe all’abitato di Spazzate Sassatelli e Sesto Imolese, da tempo campeggiano cartelli stradali forati dai proiettili. Anni fa, anche la stazione di monitoraggio per il livello idrometeorologico di Arpae del fiume Sillaro era stata centrata da una sequenza di colpi.
Il fenomeno di sparare ai cartelli stradali è una pratica un tempo comune prevalentemente in Sardegna, Calabria e Campania, ma ormai da anni è comune vederla anche nel nord Italia. Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Nella campagne attorno Spazzate Sassatelli non è raro vedere segnali stradali crivellati talvolta anche da colpi di armi di grosso calibro.
Le interpretazioni di questo fenomeno, stando alla letteratura oggi presente in materia, possono essere le più disparate. Una “firma” da chi controlla il territorio. Un rito di iniziazione alle armi nei confronti di giovani “arruolati” alla malavita. Un avvertimento per cacciatori. Un sadico divertimento. Un’esercitazione per provare le armi. Rivalità legate al territorio. Un avvertimento per i forestieri.
In Sardegna, regione dove questo fenomeno è più diffuso, lungo alcune isolate strade rurali dell’interno si possono trovare dei cartelli stradali impallinati da colpi di fucile. Una pratica diffusa non certo a Cagliari o lungo le vie di un centro turistico.
Perché sparano? Per la stessa identica ragione che si riscontra in altre regioni d’Europa, dell’ Australia o del Nord America, tutte caratterizzate da bassa densità abitativa e frequentate da cacciatori dove le armi da fuoco sono diffuse ed è motivata dalla noia o dalla voglia di esercitarsi a centrare un bersaglio nei giorni in cui c’è il divieto di caccia.
Si tratta di un atto di vandalismo e niente più, difficilmente ha una valenza politica come avviene ad esempio nella vicina Corsica dove la ragione principale è mandare un messaggio contro il governo francese (dato che lì sparano solo ai cartelli non tradotti in corso).
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