Il meteorologo romagnolo, professionista AMPRO, Pier Luigi Randi, ha dato una spiegazione scientifica del fenomeno che ha colpito in modo drammatico la Romagna.
“… siamo in presenza di un sistema mare-atmosfera “dopato”. Il doping è in quel grafico che evidenzia, nel cerchio rosso, le mostruose anomalie di temperatura superficiale dell’acqua dell’alto Adriatico nel periodo luglio-settembre (fino alla prima decade) 2024. Se ricordate in più di una circostanza si è arrivati a 30°C. Quel calore accumulato in eccesso viene rilasciato, “consumato” e dissipato molto lentamente (l’acqua è pigra) e viene messo “a disposizione” per la parte più bassa dell’atmosfera. Cosa comporta? Stringendo proprio all’osso per non comporre un poema e per facilitare la comprensione:
1) Fornisce una maggiore quantità di vapore acqueo all’atmosfera;
2) Aumenta l’instabilità e il sollevamento atmosferico (più l’aria è calda e umida e più rapidamente si solleva, oltre a contenere più vapore; insomma è più instabile);
3) Rilascia più energia sotto forma di calore latente, rafforzando i sistemi perturbati e/o precipitanti;
) Favorisce la formazione di rovesci e temporali più intensi sotto il profilo dei ratei di precipitazione.
Ecco che quando arriva un sistema perturbato, nemmeno così intenso come in questi giorni, il “doping” agisce. Peraltro, lo stesso effetto è in buona parte all’origine della catastrofe sui paesi danubiani (nel centro est Europa nei giorni scorsi, ndr): prima una profonda depressione si forma sul Mare Mediterraneo come risposta a un’intensa irruzione fredda dal Mare del Nord e si carica di energia sopra un mare bollente; poi essa si muove verso nord-est in zone dove fino a 24 ore prima c’erano 7/8°C in più della norma con temperature da piena estate, e in più, con la sua circolazione, va a richiamare altra aria calda e umida proveniente da un Mar Nero anch’esso rovente. Ed ecco servito il disastro, amplificato da questo squilibrio. Quindi il “che bello, oggi al mare l’acqua era caldissima e si stava da re” prima o poi presenta il conto.
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