Nelle ultime settimane diversi cittadini ci hanno scritto per essersi accorti della presenza di giacigli di fortuna in diversi luoghi inusuali della città. Parchi, vicoli del centro storico e addirittura davanti ad alcuni noti luoghi pubblici (foto articolo). Molte persone vengono seguite dall’unità di strada della Croce Rossa, sebbene alcune di esse siano soltanto di passaggio e sia talvolta difficile intercettarle.
Quest’estate non è passato inosservato l’apparente aumento di persone che vivono in strada.Taluni anche molto in vista, appunto, come nel caso di un ragazzo che ha dormito per un mese al parco delle Acque Minerali, dopo aver subito il furto del cellulare e del portafogli. A Imola, tuttavia, dati alla mano, la popolazione che vive per strada è abbastanza stabile – come fa sapere la CRI – sebbene sia una popolazione non semplicemente catalogabile. Chi ci si trova per le motivazioni più disparate o chi ha scelto questa vita, o anche chi non desidera un percorso di reinserimento. Sappiamo però un dato: in Italia, dal 2013 ad oggi, i senzatetto sono raddoppiati.
E quindi di conseguenza, il rischio è che possano aumentare anche nel nostro territorio. Il dato si basa solo sulle residenze anagrafiche fittizie. PSD rileva che per quanto importante la fotografia è parziale, perché il dato è sottostimato e tiene fuori le persone che vivono in condizioni di grave povertà che non risultano in anagrafe. Ma non è comunque un dato di poco conto, che deve farci rivedere in modo significativo l’entità delle persone senzatetto: nel 2013 in Italia erano circa cinquanta mila, nel 2021 quasi centomila di cui ben 38% di origine straniera ovvero più di un terzo: oltre la metà degli stranieri senzatetto proviene da paesi africani, il 22 per cento è di cittadinanza europea mentre il 17 per cento è di origine asiatica.. A dirlo, uno studio dell’ISTAT.
A Imola, prima del Covid (2021) erano 96. Negli anni sono aumentati: Si stima che ad Imola, complessivamente, siano 125/130 le persone senza fissa dimora, in aumento in conseguenza della pandemia da Covid-19. A questo proposito le unità di strada della Cri di Imola hanno contattato 80 nuove persone, nei primi dieci mesi del 2022, da gennaio ad ottobre 2022.
Post Correlati
Cerca un articolo
Articoli Recenti
- Castel Guelfo, i cittadini “Siamo stanchi di avere l’acqua alla gola”
- “Gravi irregolarità nella gestione amministrative e politica del Movimento 5 Stelle”
- Acque, Legambiente si rivolge ancora alla Soprintendenza
- Alluvione, Imola: al via i lavori in Via Ladello
- FDI: “Basta scaricabarile, serve chiarezza da chi governa il territorio”