18 maggio 1980: una data storica per Imola e per il nascente quartiere Pedagna. L’inaugurazione del Centro Sociale “La Tozzona” vide la luce grazie a un contributo del Comune di Imola e il lavoro dei volontari. Venne salvata una vecchia cascina con il suo terreno, riadattandola a centro sociale nonchè sportivo, con campi da bocce e sale polivalenti.
Imola. All’inaugurazione presenziò l’allora Sindaco di Imola Bruno Solaroli che intervenne davanti a un folto pubblico. Come ricordarono le cronache dell’epoca,all’evento erano presenti anche le personalità cittadine quali l’on. Enrico Gualandi, Il Presidente del “Comprensorio” Marcello Grandi,gli Assessori Rino Tossani, Maria Rosa Franzoni, Learco Andalò e il Presidente dell’Ente Ospedaliero, Celso Morozzi. Dopo il saluto dell’allora Presidente del Comitato promotore- Otello Osioschi – che ricordò, leggendone i nomi, tutti coloro che in concreto parteciparono con 3000 ore di lavoro volontario complessive alla realizzazione del Centro Sociale, Natale Tampieri tracciò sommariamente la storia della realizzazione del Centro Sociale, una risposta alle esigenze dei cittadini che ne sollecitarono la realizzazione, al fine di rappresentare un punto di riferimento per l’intero quartiere. L’impegno prevedeva iniziative di aggregazione per i giovani, realizzazione di orti autogestiti per anziani, eventi culturali e formativi a favore della popolazione scolastica e la promozione di dibattiti e confronti coi cittadini sui diversi problemi locali e nazionali. La realizzazione del Centro Sociale “come punto di ritrovo per iniziative per stare insieme, di conoscenza e di approfondimento – questi furono i principi fondativi della Tozzona – “dei rapporti umani e di pace” – disse nel suo intervento Bruno Solaroli – “rappresenta la capacità del quartiere a raccogliere i bisogni dei cittadini, a organizzarli e a trovare assieme all’amministrazione comunale adeguate risposte. Ciò significa”- continua nel suo discorso dell’epoca Solaroli – “rendere i cittadini protagonisti non di una gestione burocratica, ma di tutte le scelte fondamentali della comunità affinché siano date risposte nuove per il continuo miglioramento della qualità della vita e per vivere insieme nel rispetto degli altri”.
L’ex Sindaco di Imola ribadì poi l’impegno dell’amministrazione comunale“nel favorire quelle iniziative socializzanti di base che, corrispondendo a specifiche esigenze dei cittadini, concorrono ad andare avanti nella direzione di un effettivo “autogoverno”. Una città che progredisce, anche se a volte ci sono ostacoli che debbono essere affrontati e superati con lo sforzo congiunto di tutti i cittadini, col loro grande senso civico e la loro grande capacità che essi hanno di offrire se stessi per una fattiva collaborazione sociale e civile”.
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